Serie A

Gasperini punge la proprietà: “Negli ultimi due anni serviva un campione”

03/07/2022

di Redazione

L’allenatore di Grugliasco ha rilasciato un’interessante intervista a La Gazzetta dello Sport, c’è un passaggio che fa riferimento alle ultime due gestioni sul mercato: “Abbiamo avuto delle cessioni importanti, introiti notevoli dalla Champions, ma siamo rimasti molto statici, soprattutto davanti, per cui…”

L’Atalanta riparte con rinnovato entusiasmo, verso una nuova stagione con al comando Gian Piero Gasperini. L’allenatore nerazzurro è pronto a scrivere una nuova pagina di storia del club. Arrivato a Bergamo nel 2016, ha dato un’impronta europea alla squadra bergamasca che ha disputato Champions ed Europa League. Uno step decisivo che ha permesso alla società di competere con le big del calcio europeo e stabilizzarsi in una posizione d’elite in campionato.

Dal punto di vista fisico e mentale, l’ultima è stata tra le più difficili della sua gestione, tanto che in città si vociferava di un suo possibile addio al termine della stagione. Dopo i colloqui con la proprietà ha confermato la sua permanenza a Bergamo, ma ammesso che ci sono stati diversi tentennamenti e anche alcune frizioni tra le parti. A La Gazzetta dello Sport ha raccontato un fase cruciale del suo percorso e non ha condiviso la gestione del mercato da parte del club nella stagione 2021. Con una squadra spremuta nella testa e nelle gambe, reduce dal periodo post pandemia, si sarebbe aspettato qualcosa in più, o almeno di elevare il tasso tecnico con un innesto importante in grado di trascinare e spostare gli equilibri.

"Nuove energie ci avrebbero aiutato. Un campione avrebbe portato entusiasmo e stimolato la competitività. Abbiamo avuto delle cessioni importanti, introiti notevoli dalla Champions, ma siamo rimasti molto statici, soprattutto davanti. Negli ultimi due anni, con le risorse a disposizione, era il momento giusto per immettere un nuovo campione come Gomez e Ilicic. Sono arrivati altri profili. Non è stato fatto ciò che chiedevo e ci siamo ritrovati a fare tic-toc al limite per 60 minuti. E in contropiede ci facevano gol".

Un’analisi a voce alta che dopo un paio d’anni ha deciso di esternare pubblicamente. Adesso si ripartirà con una squadra più giovane con rinnovate ambizioni ed entusiasmo. “Faremo un gruppo forte, sono rimasto per la gente”.

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