Luigi Fresco è, infatti, l’allenatore che sta scrivendo la
storia unica nella Virtus Verona, sedendo sulla stessa panchina da più di 41
anni, un legame che ha reso il suo nome sinonimo di fedeltà e impegno. Ma c’è
di più: sempre dal 1982, Fresco è anche il presidente del club scaligero.
Qualche volta ha pensato di esonerarsi, ha sempre raccontato scherzando, ma poi
la partita dopo andava bene. “La cosa più bella? Non ho mai avuto rotture dalla
società”, ha dichiarato ironicamente in una delle tante interviste.
L'avventura di Fresco nella Virtus Verona inizia nel lontano
1973, quando entra a far parte delle giovanili del club, poi, nove anni dopo,
all'età di soli 21 anni, è chiamato a prendere in mano le redini della prima
squadra per cercare di evitarne la retrocessione in Terza Categoria. Nonostante
la sfida difficile, Fresco si rimbocca le mani, nonostante il fuggi fuggi
generale di tecnici e dirigenti, e nel consiglio successivo la cordata di cui
fa parte venne eletta con un plebiscito. Luigi Fresco diventa così presidente,
oltre che allenatore.
Da lì comincia una scalata folgorante che dalla Terza
Categoria conduce la Virtus Verona alla Serie C, centrata nel 2018 e da allora mai
mollata. Più di 1.150 le panchine consecutive alla guida dei rossoblù, uno
straordinario traguardo impreziosito da sette promozioni, segno tangibile della
sua abilità e della sua dedizione.
A 62 anni, Fresco non mostra alcun segno di rallentamento.
Anzi, è più motivato che mai, soprattutto ora che ha guidato la Virtus Verona
al suo risultato migliore in assoluto, il sesto posto in C e i playoff. La sua
storia è un esempio di autentica devozione verso una squadra che ormai è una
famiglia. E chissà che la prossima impresa non sia una promozione in Serie B...
di
Emiliano Fraccica