Calcio Totale Racconta

Il Calcio Totale spiegato da Johan Cruijff

19/01/2022

di C.R.

Il Calcio Totale spiegato dal Profeta olandese che cambiò radicalmente il gioco del calcio

Nel giorno di Natale si celebra anche il secondo Pallone d’Oro vinto da Johan Cruijff. Il 25 dicembre del 1973, il fuoriclasse olandese vince per la seconda volta il prestigioso premio istituito da France Football. Un riconoscimento dovuto dopo un’annata strepitosa tra Ajax e Barcellona, doppiando il secondo classificato, il “nostro” Dino Zoff.Cruijff che prima di lasciarci per sempre, durante una memorabile intervista con Giorgio Porrà, su Sky Sport, spiegò il significato di Calcio Totale e del suo ruolo all’interno dell’Ajax di Michels.

“Il calcio totale dell’Ajax esisteva grazie a grandissimi giocatori, se non li hai non puoi giocare bene, ma a tutti noi piaceva giocare bene, se poi perdevamo peccato, non facevamo drammi, ci interessava l’aspetto artistico prima di tutto. Michels, il nostro allenatore, cambiò la mentalità della squadra facendoci capire che oltre al bel gioco, esistevano anche la vittoria e la sconfitta, spesso si può influire molto sull’una o sull’altra. Di solito le decisioni si prendono basandosi sul risultato e sul tempo, partendo da questa base, puoi decidere di giocare bene ma devi evitare la sfortuna; per usare un eufemismo, devi sempre sapere cosa sta succedendo in modo da capire cosa devi fare. Prima di prendere una decisione bisogna avere chiara la situazione; analizzavo le partite con l’allenatore e io dicevo che dovevamo essere sempre pronti a cambiare in corsa, quando qualcosa non andava. Prima di una partita non si può mai sapere se gli undici in campo giocheranno bene, l’allenatore ha solo un’occasione, l’intervallo, per parlare con i giocatori e una sola per cambiare, perché se ti sostituiscono non puoi rientrare. Si tratta di situazioni in cui l’allenatore deve riflettere bene e ha bisogno che in campo ci sia un giocatore capace di riorganizzare, organizzare o cambiare. Questo era più o meno il mio compito, quando ero in campo e se qualcuno non giocava bene, mi avvicinavo a lui per aiutarlo. Per questo spesso mi trovavo in difesa e a centrocampo. Solo in campo si può valutare la prestazione di un giocatore, se si diverte o meno, se il suo avversario è più forte o lo disorienta. Sono tutti dettagli che alla fine creano il calcio totale“.

Questo era più o meno il mio compito, quando ero in campo e se qualcuno non giocava bene, mi avvicinavo a lui per aiutarlo. Per questo spesso mi trovavo in difesa e a centrocampo. Solo in campo si può valutare la prestazione di un giocatore, se si diverte o meno, se il suo avversario è più forte o lo disorienta. Sono tutti dettagli che alla fine creano il calcio totale“.

L’arrivo di Michels cambiò radicalmente le cose all’intero di quel gruppo di giocatori che si accingeva a cambiare completamente la visione del calcio. Una squadra che ha cercato di trasferire quel tipo di calcio anche in Nazionale dove però non sono arrivati i risultati sperati. La strepitosa Olanda del ’74 arrivò seconda al Mondiale dietro la Germania di Gerd Muller.

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