Per comprendere l’entità della cosa, tocca rivolgere lo
sguardo verso il sud della penisola, fino a posare l’obiettivo su una città che,
a giusta ragione, brama il ritorno nel calcio che profuma di nobiltà. Catania ed il Catania, con le mani
ancora sporca della polvere respirata nei campi del Girone I di Serie D si riaffacciano in quella terza
serie che per alcuni può essere l’anticamera del paradiso, basta fare le cose
per bene e condire il tutto con la ferma convinzione di essere in C solo di
passaggio, quasi malcapitati soggetti di una tappa obbligata.
Tornando ai numeri, la città di Sant’Agata, decima a livello nazionale per numero di abitanti, fa
registrare qualcosa di straordinario, un unicum probabilmente, nell’intero
panorama pallonaro tricolore, staccando quasi settemilacinquecento abbonamenti
in meno di mezza giornata.
Dato stratosferico che conferma qualora, ve ne fosse bisogno l’assoluta
devozione dei propri tifosi verso “L’Elefante”, che nel frattempo si godono una
campagna acquisti stratosferica, che parte da Marsura, passa da Chiricò
e Mazzotta, fino ad arrivare a Di Carmine, griffata dalla competenza del
diesse Antonelli Laneri e dalla pecunia del Presidente Rosario Pelligra, che gongola, ringrazia la piazza per l’amore
riversato (anche) nelle casse della società e promette di presentarsi presto
all’ombra dell’Etna, per gustarsi il meritato abbraccio del Massimino, che
intanto culla un sogno, nemmeno poi tanto “mostruosamente proibito”.
di
Dario Gallitelli