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Marotta: “Alla Juve rivoluzionai tutto, all’Inter mancava cultura vincente e sacrificai…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 23/02/2024

Il dirigente nerazzurro ha svelato una serie di aneddoti della sua Juve e poi quando è approdato all’Inter. “Ho cambiato allenatore perché serviva uno che ci portasse a vincere lo scudetto…”

Marotta a ruota libera tra passato, presente e futuro. L’attuale dirigente dell’Inter è tornato indietro nel tempo per parlare della sua prima Inter, quando fu costretto a prendere delle decisioni importanti per il bene del club. Cambiare un tecnico forte e preparato come Luciano Spalletti per un nuovo ambizioso traguardo: il tricolore. Ha così spiegato le sue prime mosse all’interno del Mondo Inter, durante la giornata inaugurale dell'XI Edizione del Corso da Team Manager presso la Luiss di Roma.

"Nel 2019, arrivato all'Inter sacrificai una figura come quella di Luciano Spalletti, che ritengo un bravo allenatore, ma che faceva parte del presente e del passato. La cultura che c'era non era vincente e ho sacrificato un allenatore come lui per arrivare a Conte che conoscevo bene e che ci ha portato a vincere lo scudetto al secondo anno". 

Poi ha svelato un aneddoto curioso durante il suo trascorso vincente alla Juve. Gli inizi non furono per nulla semplici dal punto di vista gestionali. “Quando nel 2010 arrivai alla Juve e i risultati non c’erano - dovetti procedere a una rivoluzione. Ho cambiato tutti i ruoli: dalla comunicazione ai magazzinieri. Avevamo anche in squadra una fila di campioni del mondo, ad esempio Camoranesi era nella lista di quelli che volevo mandare via, ma ero imbarazzato nel farlo - prosegue l'aneddoto -. Per questo lo chiamai nel mio ufficio e gli chiesi cosa avrebbe fatto al posto mio. Lui mi rispose 'mandare via me e tanti altri'. Ecco bisogna avere la forza di cambiare quando serve".

di Mario Lorenzo Passiatore

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