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Trevisani: “Lautaro va in sciopero 90 giorni all’anno, manca ancora una cosa per…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal web

Pubblicato il 06/05/2024

Il noto giornalista di Sportmediaset ha parlato del rendimento di Lautaro Martinez nel corso della stagione rapportandola a quelli degli anni precedenti. “Mancare in ogni campionato per tre mesi è un altro fattore. Detto questo, è un giocatore formidabile, ma per arrivare alla categoria superiore…”

Il trionfo dell’Inter, lo scudetto e il mercato. Sul tavolo presente e soprattutto futuro con la questione rinnovi contrattuali in casa nerazzurra. Il punto numero uno in agenda resta sempre Lautaro Martinez che ha manifestato a più riprese la volontà di continuare con la maglia nerazzurra.

I dialoghi sono già cominciati e servirà trovare l’intesa e la giusta base economica per proseguire insieme. Sono 23 i gol realizzati in campionato dal bomber argentino, capocannoniere della Serie A con 7 reti di vantaggio su Dusan Vlahovic. Eppure, in queste ore, Riccardo Trevisani dalle frequenze di Pressing, ha criticato l’andamento in fase realizzativa di Lautaro nell’ultimo periodo.

"La pausa che si vede a livello realizzativo c'è tutti gli anni - ha dichiarato Trevisani - sono ottanta-novanta giorni in cui Lautaro va in sciopero. È una cosa da valutare, oltre al fatto che in Champions League le partite giocate sono tante e i gol sono pochi. Mancare in ogni campionato per tre mesi è un altro fattore. Detto questo, è un giocatore formidabile, ma per arrivare alla categoria superiore dei super campioni manca un pezzo. Io se Lautaro mi dicesse 10 milioni o niente, fossi nel club direi niente. Secondo me 10 netti a stagione è un livello superiore a quello di Lautaro”.

Poi le valutazioni sulle scelte fatte nel recente passato. ”Al mondo c'è una cosa che non manca: i calciatori. Persi Lukaku e Dzeko, 700 gol in 2, l'Inter ha preso un giocatore che di gol ne aveva fatti sei. Ausilio ci ha visto un centravanti e solo lui l'ha visto perché faceva l'esterno. E l'Inter è andata meglio che con Lukaku e Dzeko".

di Mario Lorenzo Passiatore

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