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Capello, parole di fuoco contro i Friedkin: “Non si tratta così uno come Mou, queste proprietà…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 16/01/2024

L’ex allenatore giallorosso non ha gradito le modalità dell’addio e ha parlato del modus operandi delle proprietà americane in Italia, menzionando un precedente. “Lo hanno trattato nella maniera meno rispettosa e parliamo di uno degli allenatori più importanti della storia.

E’ stato un inizio settimana turbolento nella capitale con l’esonero di José Mourinho dopo la sconfitta della Roma contro il Milan. Una decisione drastica a stagione in corso: dalla proprietà non hanno parlato, hanno scelto di agire, chiudendo il rapporto professionale con il tecnico portoghese e affidando la guida tecnica a Daniele De Rossi.

In queste ore Fabio Capello, l’ultimo a vincere lo scudetto a Roma, ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto forti a Sky Sport. Un attacco diretto alle proprietà americane e, in particolar modo, ai Friedkin.

“Penso che queste società americane lavorino senza rispettare le persone con cui collaborano. Lo abbiamo visto al Milan con Maldini e oggi a Trigoria con Mourinho. Non c’è sensibilità dalle loro parti, ma solo business. Io invece penso che serva anche rispetto, magari accordandosi prima e separatamente e non con un comunicato e una telefonata. Che qualcosa non funzionasse si capiva dal fatto che non rispondevano alle sue richieste. Lo hanno trattato nella maniera meno rispettosa e parliamo di uno degli allenatori più importanti della storia. È successo anche a me in Russia (dove allenava la nazionale ndr), dove mi avvisarono all’aeroporto”.

Poi un consiglio a De Rossi per la sua nuova avventura da allenatore giallorosso. “ Studiare ciò che ha fatto Mourinho finora e cercare di portare qualche piccola variante senza rivoluzionare. Altrimenti vai contro una fascia di spogliatoio che non ti seguirebbe. Come me ha cominciato nella Spal e qualcosa ci accomuna. Sarà difficile, ma conoscendo l’ambiente romano deve far vedere quanto vale. Da calciatore è stato bravissimo, ora deve farlo vedere da allenatore. Deve lavorare sui giocatori e far vedere che sono una squadra vera, e i tifosi dovranno appoggiare molto più la squadra”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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