Calcio Totale Racconta

Gattuso: “Non lavoro per soldi, nella mia vita non ho mai sperperato e cerco…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 07/01/2024

L’allenatore del Marsiglia si è raccontato non solo dal punto di vista professionale, ha parlato del suo trascorso da giocatore non trascurando l’aspetto emotivo e il rapporto con i giovani. “Se inizi a batterti contro i cellullari il disadattato sei tu..."

Un’intervista, quasi una lunga confessione a L’Equipe da parte dell’allenatore italiano che ha parlato della sua nuova vita a Marsiglia, ma soprattutto dei suoi trascorsi. L’OM è sesto in classifica, reduce dalla vittoria in coppa di Francia contro il Thionville. L’uomo Rino prima del personaggio e dell’allenatore.

“Non lavoro per i soldi. Ho avuto la fortuna di fare una bella carriera senza dilapidare quel che ho guadagnato. Cerco ormai le cose che mi fanno sentire vivo e a Marsiglia mi sento vivo: sono sorpreso dalla passione che c'è intorno al club, come per una religione. Quando esco dal centro di allenamento, anche a tarda sera ci sono famiglie con bambini di quattro o cinque anni che ti aspettano per un autografo. Abbiamo aperto l'allenamento e c'erano 20mila persone”.

Adrenalina, tensione e una buona dose di pressione. Non troppa, perché potrebbe diventare dannosa e provocare esattamente l’effetto contrario.  “Amo il mio mestiere, più di quand'ero giocatore quando però mi mettevo troppa pressione perdendo un sacco di energie. La pressione oggi è diversa e mi sento a mio agio nello spogliatoio”.

Poi il rapporto con le nuove generazioni, ormai sempre più nel vivo della tecnologia. “Se domani vietassi i telefonini, mi manderebbero in manicomio. Oggi si vive così. Se inizi a batterti contro i cellulari, il disadattato sei tu”. 

di Mario Lorenzo Passiatore

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