Serie A

Adani non ha dubbi sull’Inter: “Nettamente più forti, ecco cosa è cambiato rispetto alla passata stagione”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal Web

Pubblicato il 18/12/2023

L’attuale opinionista di Rai Sport ha analizzato il momento dei nerazzurri parlando dell’ulteriore step che ha fatto la squadra negli ultimi mesi. “Ha una consapevolezza che le permette di decidere quanto aprire e chiudere una partita. Era accaduto anche a Napoli…”

La lotta scudetto entra nel vivo, la Juve frena col Genoa e l’Inter allunga in trasferta con la Lazio. I nerazzurri vanno a più quattro in campionato mostrando maggior padronanza all’interno delle partite. La squadra di Simone Inzaghi potrà dire la sua in Europa anche in questa stagione, dall’urna di Nyon è stato sorteggiato l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. In queste ore ha fatto la sua disamina sul campionato Lele Adani durante l’appuntamento delle Domenica Sportiva. Un elogio significativo al lavoro di mister Inzaghi e ai suoi calciatori.

"Il +4 non dice abbastanza della superiorità dell'Inter. L'Inter ha dimostrato di essere superiore a tutte le altre squadre. Non sempre la più forte lo dimostra, è il campo che dà giudizi definitivi. L'Inter ha il merito di ripetersi ogni settimana. Ha una consapevolezza che le permette di decidere quanto aprire e chiudere una partita. Era accaduto anche a Napoli, come solo le grandi squadre fanno. L'Inter crea sempre di più di quanto subisce, l'errore avversario molte volte l'Inter lo provoca”.

Analogie e differenze rispetto alla passata stagione, dove i nerazzurri hanno pagato tanto dal punto di vista dei risultati nella scorsa primavera. “L'Inter anche quando va piano fa le cose bene, deve aspettare solo il momento di indirizzare la partita. L'Inter non tradisce dal punto di vista dell'attitudine mentale ed è la grande differenza rispetto all'anno scorso dove l'Inter era la più forte ma è arrivata a 18 punti dal Napoli. In pochi mesi ha ribaltato questo modo di essere grazie ad una grande applicazione. Lautaro? Fino ad un paio di anni fa era la sponda. Di Lukaku, di Dzeko. Ora gli altri si adeguano a lui".

di Mario Lorenzo Passiatore

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