Serie A

Pellissier ammette: “Non esistono più gli attaccanti di una volta. Ecco cosa è cambiato…”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Calciomercato

Pubblicato il 20/11/2023

L’ex bomber del Chievo e, attuale presidente della Clivense, ha provato a spiegare perché in Italia non esiste più il vero numero nove. “Sono scomparsi quei giocatori che pensano solo a fare gol…”

Diciassette anni di Chievo Verona, 112 gol in serie A con la maglia gialloblù, miglior cannoniere nel massimo campionato della storia del club. Qualcosa in più del classico bomber di provincia che dominava le piazze calde dello stivale.

Sergio Pellissier è stato simbolo e icona di una squadra che è scomparsa, per poi rinascere dalla proprio ceneri con il nome di Clivense, ovviamente dalla idea di Pellissier. Fondatore, presidente e dirigente. In queste ore ha rilasciato un’interessante intervista a Tuttomercatoweb, dove ha parlato del momento degli attaccanti in italiani e della nostra nazionale.

“Io credo che non ci siano più gli attaccanti veri. Non esistono quelli che pensano solo a fare gol. Ci sono ancora attaccanti validi e forti, così come tanti giovani che possono fare una carriera importante. L’attacco in Italia è un po’ scaduto, il nostro calcio è di secondo piano”.

Cosa è cambiato rispetto a dieci/quindici anni fa? Probabilmente il modo di attaccare, ma non solo, perché il calcio si evolve e si contamina anche in base agli allenatori che poi approdano in altre nazioni portando le loro idee.

“Non si crossa più. Adesso si gioca con due esterni alti che arrivano a calciare. I cross ormai sono rari. Quando giocavo io c'era il 4-4-2 con gli esterni che mettevano continuamente palloni in mezzo. Adesso con il 4-3-3 gli esterni arrivano a calciare. Lo abbiamo visto anche con Immobile, che in Nazionale sembrava scarso e nella Lazio un fenomeno. La verità è che gli venivano serviti pochi palloni”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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