Serie A

Vieri e l'Inter: 'Non sarei mai andato via. Moratti mi chiamò di notte...'

di Claudio Ruggieri

Pubblicato il 15/11/2023

L'ex attaccante dell'Inter, in una lunga intervista alla Radio ufficiale della Serie A, ha parlato della sua avventura all'Inter durata sei anni. Anni di delusioni dal punto di vista sportivo, con zero titoli, ma tanti gol.

Per anni è stato l'idolo dei tifosi dell'Inter, un attaccante incredibile che però non ha mai vinto nulla in maglia nerazzurra. Poi l'addio polemico, l'avventura al Milan, ma Christian Vieri ha sempre nel cuore la sua avventura all'Inter. E lo ha ribadito durante un'intervista rilasciata alla Radio ufficiale della Serie A.

"Io ho tifato tutte le squadre in cui ho giocato, ma l’Inter è la squadra che mi ha dato di più. Io non sarei mai andato via, sono stati sei anni difficili e sofferti, ma proprio per questo sono attaccato all’Inter. La gente aspettava me o Ronaldo per vincere uno scudetto, volevamo vincere tutti. È mancato sempre poco, ho lasciato tutto me stesso lì in quei sei anni di Inter. Ho giocato partite che non avrei dovuto giocare, non mi reggevo in piedi. Potevamo andare in finale di Champions, potevamo vincerla. Ho sofferto di non aver vinto. Avevamo una squadra piena di giocatori incredibili".

Il rapporto con il presidente Moratti è stato intenso, con qualche brusca interruzione, soprattutto dopo la storia dei pedinamenti. Vieri però non riserva rancore, anzi solo parole al miele per l'ex presidente: "Uno si arrabbia lì per lì, ma è stato il mio presidente per sei anni e mi ha voluto bene. Mi sono arrabbiato, più che altro c’era delusione. Però quella è stata una cosa extra, non la conto. Nei sei anni insieme non posso dire niente. Lui amava l’Inter, quando perdevamo una partita amichevole si disperava. Questo fa capire quanto la famiglia Moratti ami l’Inter.

Il 5 maggio? Perdiamo l’ultima partita, mi chiama il Presidente durante la notte e io gli dico subito: 'non vendermi Ronaldo', ma sapevo che mi stava chiamando per quello. Alla fine è stato venduto, eravamo tutti distrutti. Il Presidente non voleva vendere Ronaldo, Ronaldo non voleva andare via ma chiedeva delle cose. La sua cessione ci ha lasciato un vuoto, era il più forte del mondo”.

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