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Serie A
Nainggolan: “Inter? I problemi sono arrivati con l’approdo di Conte. I motivi…”
di Mario Lorenzo Passiatore
Pubblicato il 30/09/2023
L’ex calciatore nerazzurro ha raccontato il suo trascorso con la maglia dell’Inter e il primo approccio con Antonio Conte, dopo l’addio di Luciano Spalletti: “Mi ha detto che non facevo parte del progetto, che ero il sesto centrocampista…”
Attualmente è svincolato, ma qualche anno fa era tra i centrocampisti più forti d’Europa. Nell’estate del 2018 il suo trasferimento all’Inter. Voluto, corteggiato da Luciano Spalletti, in quel periodo sulla panchina dei nerazzurri. Affare chiuso, con il Ninja direzione Milano.
Il calciatore belga si è affermato a suon di prestazioni e di gol, un ambientamento facilitato proprio dallo stesso Spalletti. Nainggolan ha raccontato quel periodo al podcast Caffettino. Ma dopo un solo anno è approdato Conte sulla panchina dell’Inter e le cose sono cambiate drasticamente.
“Sono arrivato all'Inter con tutti i tifosi contro per aver detto che ero molto contento di essere arrivato nel club, ma ero molto deluso di aver lasciato Roma. Avevo lasciato una piazza a cui avevo dato tantissimo, il massimo. Nonostante tutto il primo anno all'Inter è andato benissimo, ho giocato sempre, ho fatto 7 gol. Poi Spalletti se n’è andato ed è arrivato Conte: con lui sono arrivati i problemi per me".
Proprio sul tecnico salentino, Nainggolan ha ammesso di non avere nulla contro di lui e che, per certi versi, ne ha anche apprezzato la chiarezza nel dire le cose come stavano. Cambio di gerarchie e poche chance di partire nell’undici tipo. La scelta era quasi obbligata.
"Antonio è un grande allenatore, non ho nulla di male da dire contro di lui, non sono il tipo di calciatore che se non gioca più sparla del mister. Lui è stato molto corretto, mi ha parlato da subito in maniera chiara. Mi ha detto che non facevo parte del progetto, che ero il sesto centrocampista e che la scelta di rimanere o andare via dall'Inter era la mia. Magari rimanendo sarei potuto diventare anche il primo centrale della sua formazione".
di Mario Lorenzo Passiatore
