Serie C

Luigi Fresco, il Ferguson della Virtus Verona

di Emiliano Fraccica

Foto di Gazzetta dello Sport

Pubblicato il 16/09/2023

Sei punti conquistati in due partite, unica a punteggio pieno del girone A. La Virtus Verona, attualmente la seconda squadra della città veneta, è partita forte e vuole ufficialmente continuare a stupire. Ma oggi, più che parlare dei giocatori rossoblù, vogliamo puntare i fari sull’allenatore della Virtus, chiamato affettuosamente “il Sir Alex Ferguson d’Italia”.

Luigi Fresco è, infatti, l’allenatore che sta scrivendo la storia unica nella Virtus Verona, sedendo sulla stessa panchina da più di 41 anni, un legame che ha reso il suo nome sinonimo di fedeltà e impegno. Ma c’è di più: sempre dal 1982, Fresco è anche il presidente del club scaligero. Qualche volta ha pensato di esonerarsi, ha sempre raccontato scherzando, ma poi la partita dopo andava bene. “La cosa più bella? Non ho mai avuto rotture dalla società”, ha dichiarato ironicamente in una delle tante interviste.

L'avventura di Fresco nella Virtus Verona inizia nel lontano 1973, quando entra a far parte delle giovanili del club, poi, nove anni dopo, all'età di soli 21 anni, è chiamato a prendere in mano le redini della prima squadra per cercare di evitarne la retrocessione in Terza Categoria. Nonostante la sfida difficile, Fresco si rimbocca le mani, nonostante il fuggi fuggi generale di tecnici e dirigenti, e nel consiglio successivo la cordata di cui fa parte venne eletta con un plebiscito. Luigi Fresco diventa così presidente, oltre che allenatore.

Da lì comincia una scalata folgorante che dalla Terza Categoria conduce la Virtus Verona alla Serie C, centrata nel 2018 e da allora mai mollata. Più di 1.150 le panchine consecutive alla guida dei rossoblù, uno straordinario traguardo impreziosito da sette promozioni, segno tangibile della sua abilità e della sua dedizione.

A 62 anni, Fresco non mostra alcun segno di rallentamento. Anzi, è più motivato che mai, soprattutto ora che ha guidato la Virtus Verona al suo risultato migliore in assoluto, il sesto posto in C e i playoff. La sua storia è un esempio di autentica devozione verso una squadra che ormai è una famiglia. E chissà che la prossima impresa non sia una promozione in Serie B...

di Emiliano Fraccica

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