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Tite si commuove in conferenza: “Quando ho visto Pelé avevo la tachicardia e…”
04/12/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
L’allenatore del Brasile non è riuscito a trattenere l’emozione mentre parlava di Pelé e così ha deciso di raccontare un aneddoto del 2018, in occasione dei Mondiali che si disputarono in Russia. “Pelé forse è l’unica persona con la quale mi sono complimentato, parlo con il cuore, mi emoziono quando parlo di lui e quando l’ho visto…”
In Brasile sono pronti a sfidare la Corea del Sud agli ottavi di finale, una squadra ostica che si è qualificata da seconda nel girone con Portogallo, Uruguay e Ghana. C’è grande rispetto per il gruppo di Paulo Bento che ha vinto per 2-1 contro CR7 e soci. Sono stati giorni davvero tesi in casa verdeoro: tra la caviglia di Neymar, che è tornato ad allenarsi in gruppo e potrebbe essere della partita e, le condizioni di salute di Pelé.
La leggenda brasiliana sta lottando contro il tumore al colon, ma ha rassicurato tutti via social: “Sono forte e seguo le cure come di consueto”. Nel giorno della conferenza stampa pre-gara non poteva mancare la domanda a Tite (allenatore del Brasile) proprio su Pelé. Ha raccontato un aneddoto dell’ultima edizione dei Mondiali, quelli che si disputarono in Russia: un abbraccio intenso lungo una vita.
“Pelé forse è l’unica persona con la quale mi sono complimentato, parlo con il cuore, mi emoziono quando parlo di lui. Al sorteggio per i Mondiali 2018, ora vi racconto un aneddoto: eravamo tutti lì, al sorteggio e c’erano tantissime persone, c’erano tanti allenatori, le foto e tanta confusione, ma io non volevo parlare con nessuno. Volevo solo restare concentrato, fino a quando ho visto Pelé e sono andato ad abbracciarlo”.
Il racconto dell’allenatore del Brasile procede nei dettagli, un aneddoto segnato dalla commozione. “Ero molto emozionato, mi sudavano le mani, avevo la tachicardia. Ho avuto l’opportunità di complimentarmi con l’incarnazione di qualcuno che (si emoziona ndr), Dio benedica Pelé, tutti noi ti mandiamo un grosso abbraccio”.
di Mario Lorenzo Passiatore