Serie A

Repice sulla Juve: “Non avrei mai abbandonato la strada Pirlo. Su Allegri vi dico…”

02/05/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

Il noto radiocronista di Radio Rai 1 ha parlato del momento della Juve, partendo dall’addio di Pirlo e da determinate scelte che sono state fatte in società, sino al periodo attuale. “Visto che la società aveva scelto un percorso diverso, su quel percorso sarebbe stato giusto insistere e proseguire grazie anche all’equilibrio del personaggio..”

La Juve, Massimiliano Allegri e il momento dei bianconeri soprattutto dell’ultimo mese di campionato. Sono i temi principali su cui la critica, i media e gli opinionisti in generale sono tornati a parlare, in maniera massiccia dell’operato del tecnico livornese. Due squadre, due fazioni, pro e contro Allegri. Sono in tanti che si sono espressi negli ultimi giorni, chi in maniera lineare, garbata, educata, chi con toni e modi più coloriti in diretta tv.

Allegri ha spesso dichiarato nel corso delle varie conferenze di divertirsi e di “stare al gioco”, anche se negli ultimi post gara è apparso decisamente più corrucciato rispetto al suo solito. Dai suoi account social ha esaminato il momento dei bianconeri, Francesco Repice, giornalista di Radio Radio 1, la voce che accompagna i “gentili radioascoltatori”. Un disamina che parte da lontano, dall’addio di Andrea Pirlo, sino ad arrivare Allegri –bis.

“Io non avrei mai abbandonato la strada Pirlo. Avrei consentito ad Andrea di continuare la sua esperienza in bianconero dopo aver conquistato due trofei. Visto che la società aveva scelto un percorso diverso, su quel percorso sarebbe stato giusto insistere e proseguire grazie anche all’equilibrio del personaggio. Continuare con lui, questa è la mia idea, quando si volta pagina bisogna avere il coraggio di proseguire nel cambiamento”.

Allegri, il suo trascorso alla Juve e il ricambio generazione che starebbe influenzando in maniera determinante la metamorfosi della squadra, rallentandone fisiologicamente il processo di crescita e la risalita.

“Nessuno può dire che io non sia un estimatore di Max Allegri per tutto quello che ha fatto nel primo ciclo carico di successi. Questo è un argomento molto dibattuto che si divide in risultatisti e giochisti. Io insisto sempre su un punto: una cosa è l’organizzazione di gioco e un'altra è lo spettacolo.

L’organizzazione la trasmettono gli allenatori, lo spettacolo i calciatori, gli atleti. Grazie alla tecnica, alle capacità fisiche, alle intuizioni e alle qualità individuali. A proposito di Allegri, dico che la Juve sta attraversando un periodo di transizione. E’ cambiata tanto: dalla difesa degli italiani, alla mediana e agli attaccanti che sono cambiati. E’ cambiata in toto. I ricambi di una squadra sono molto complicati e ci vuole tempo, non basta la bacchetta magica. La Juve sta attraversando un ricambio ed è inutile pretendere di vincere subito”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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