La Roma
non va oltre il pareggio in casa del Monza, dopo il gol di El Shaarawy è
arrivato il pareggio della squadra di Palladino ad opera di Caldirola. Ma il
tecnico portoghese non ha digerito l’espulsione di Celik allo scadere, puntando
il mirino contro l’arbitro Chiffi. Le accuse sono pesanti e reiterate in
conferenza stampa, un vero monologo che travolge su tutti i fronti il direttore
di gara, sia dal punto di vista umano che professionale. La notizia vera è lo
sfogo a tutto campo di Mou.
“Questo
doppio giallo a Celik, che scivola e fa un piccolo fallo al minuto 96 per
stanchezza, è indice che l'arbitro prima deve essere uomo, con intelligenza e
controllo degli aspetti umani. Lui è un disastro. Non mi piace parlare prima
degli arbitri, ma dopo la partita ho il diritto di farlo. Noi come società non
abbiamo la forza di esigere di non volere questo arbitro, ci sono altre società
che lo fanno. Ogni volta che viene questo signore, smetto di lavorare per
evitare il cartellino rosso”
I giornalisti continuano ad
incalzarlo sulla condotta del direttore di gara e Mou ne approfitta per svelare
un retroscena in sala stampa. Si era già
tutelato, portandosi con sé un microfono.
“Io non sono
stupido, sono andato alla partita con un microfono ed ho registrato tutto. Dal
momento in cui sono entrato e nel momento in cui sono rientrato nello
spogliatoio. Mi sono protetto. A livello tecnico un arbitro bravo fischia poco.
Si diceva che con Orsato non vinciamo mai, ma lo vorrei avere tutte le partite
perché è in controllo totale della partita anche quando sbaglia. Non ha bisogno
di fare l’arrabbiato, è tranquillo. Chiffi di arbitro ha poco, ha talento
nell’arrabbiarsi e basta. Ma è contro la natura di un arbitro, deve essere
esattamente l’opposto. Il risultato ripeto che non è stato influenzato
dall’arbitro. Il doppio giallo al minuto 96, capendo la situazione, fa capire
tutto.”
di
Mario Lorenzo Passiatore