Calcio Estero

Conte alimenta i dubbi: “Non sono stupido da suicidarmi, se devo diventare bersaglio...”

10/03/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

L’allenatore del Tottenham ha parlato del suo futuro mandando dei messaggi diretti al club. Il contratto scadrà a fine stagione, ma attenzione ai possibili scenari e le sue parole lasciano una serie di indizi: “Facciamo finire la stagione e poi vedremo. Ripeto, sino a fine stagione sono pronto a morire per questa squadra, poi..."

E’ tornato Antonio. Quello che conosciamo, diretto, frontale e senza filtri. Era apparso più cauto, quasi dimesso nei post gara con il Milan, dopo il doppio confronto con i rossoneri e l’eliminazione dalla Champions League. Adesso si rituffa in campionato e dovrà proteggere il quarto posto dall’assalto del Liverpool. Klopp è a tre punti dal Tottenham con una gara in meno e non intende fermarsi.

In Inghilterra si parla tanto del futuro di Conte, i Tabloid inglesi sono sicuri del suo rientro in Italia. Il contratto del tecnico salentino scadrà a fine stagione e, al momento, sembrano non esserci margini per il rinnovo. Si vocifera di un possibile ritorno di Mauricio Pochettino sulla panchina degli Spurs e Conte ha alimentato i dubbi sul suo futuro.

"Il club sa bene qual è la mia posizione, cosa penso. Se devo diventare io il bersaglio per quanto sta accadendo, no, non ci sto. Serve tempo e pazienza, capisco che i tifosi e l'ambiente l'abbiano finita, vedremo cosa accadrà in futuro. Se mi chiedete qualora sia disposto a morire per gli Spurs, vi rispondo di sì, ma non sono così stupido da suicidarmi".

Resta sempre criptico, la deadline sembra fine stagione. Dopo bisognerà sedersi al tavolo e tracciare una linea, ma tutti gli indizi portano a una separazione a giugno. "Sapete bene come la penso, ve l'ho detto più volte che situazione ho trovato al mio arrivo e le mie aspirazioni per rendere competitivo il club, portarlo a lottare per vincere. E' tempo che lo ripeto. Ho firmato un contratto di un solo anno, qualcosa di inusuale, di solito si fa almeno un triennale. Ma sia io sia il club volevamo vedere come andava. Loro volevano capire la mia personalità, le mie doti di tecnico. E per me era la stessa cosa, capire se siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Ora dopo un anno e mezzo ci conosciamo e la situazione è chiara ad entrambi. Lasciamo finire la stagione e poi vedremo. Ripeto, sino a fine stagione sono pronto a morire per questa squadra".

di Mario Lorenzo Passiatore

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