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Zeman, Gascoigne e il tacchino: l’aneddoto di un trio mai visto prima
24/09/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
Il boemo ha raccontato un episodio di quando incontrò Gazza Gascoigne alla Lazio. Durante la preparazione estiva l’ex calciatore inglese organizzò uno scherzo insieme ai compagni di squadra. “Al termine di ogni allenamento prendevo il fischietto e lo portavo in stanza, ma quel giorno era scomparso e allora...”
Zeman e Gascoigne insieme. Un'esplosione di storie, racconti e momenti di vita vera. Hanno condiviso a metà degli anni ’90 l’esperienza alla Lazio. Due personaggi agli antipodi: il boemo sempre riservato, schivo, silenzioso ed estremamente metodico in campo. L’istrionico Gazza, estroverso, genio sconfinato, uomo e calciatore con poche, pochissime regole. Una coppia assolutamente insolita e fuori da ogni logica.
Al Festival di Trento, l’evento organizzato da La Gazzetta dello Sport, Zeman ha raccontato i tratti cruciali che hanno segnato la sua carriera. Tra gli aneddoti più belli c’è quello del fischietto, con la complicità di Gascoigne e degli altri calciatori della Lazio. Il boemo non lo trovava più, un oggetto a cui era tanto affezionato.
“Eravamo in ritiro in Svizzera, io al termine di ogni allenamento mi prendevo il fischietto e lo portavo in stanza. Era un fischietto importante perché apparteneva ad un allenatore della Roma prima della guerra, me lo regalò il figlio. Era un bel fischietto, lo cercavo e non lo trovavo. Dal campo all’albergo noi rientravamo a piedi e ad un certo punto vedo che i ragazzi ridevano. Mi giro e noto un tacchino avvolto con il mio fischietto. Chi l’ha fatto? Gazza”.
Zeman ha tracciato un profilo del giocatore che, contrariamente a quanto si pensasse, era sempre disponibile al sacrificio e pronto ad allenarsi. In ritiro ha avuto diversi problemi fisici, ma non si è mai tirato indietro.
“Era un grande lavoratore, poteva fare poco in quel periodo perché aveva problemi con la gamba. Lui anche in ritiro andava in camera e lavorava da solo con il preparatore Ferola. Un’ora e mezzo, due ore di esercizi e addominali. Aveva tanta voglia, però poi svaniva tutto quando si avvicinava al liquido”. Chiaro riferimento all’alcol, un vizio che ha tormentato Gazza per gran parte della sua vita.
di Mario Lorenzo Passiatore