Alla Juve
per due stagioni dal 2013 al 2015 per poi rientrare in Argentina con la maglia
del Boca Juniors. A Torino ha lasciato il segno per il suo modo di lavorare in
allenamento e di trascinare i compagni in partita. L’Apache è stato un
attaccante totale in grado di giocare sia da prima che da seconda punta.
In questi
giorni ha raccontato un aneddoto della sua esperienza in bianconero a una nota
emittente argentina. Ha svelato il giorno in cui arrivò a Torino e conobbe i
suoi nuovi compagni di squadra. Durante il primo allenamento rimase
impressionato dal carisma di Gigi Buffon che cercò subito di costruire un
dialogo con l’attaccante argentino.
“Quando passi dal City a un club come
la Juventus, il primo è allenamento è un po’ strano. Con calciatori come Pirlo,
Chiellini, Buffon, mister Conte. Tutta gente che ammiravo davvero. Al primo allenamento,
Conte mi presentò al gruppo: ‘Diamo il benvenuto a Carlitos’ e inizia un lungo
discorso alla squadra. Alla fine tutti applaudirono.
Rimasi sconvolto da Buffon: alto,
occhi chiari, una presenza che ti sconvolge. Aveva un portamento
impressionante, da capitano vero. Iniziamo a riscaldarci e lui viene, mi
abbraccia, poi mi afferra per il collo e poi fronte con fronte e mi dice: ‘Andiamo
eh, andiamo. Dobbiamo vincere tutto e dare il massimo’. Così faccia a faccia. Mi
colpì subito la sua leadership in quella squadra”.
di
Mario Lorenzo Passiatore