Dopo l’inchiesta
su Fagioli, sembra allagarsi a macchia d’olio la vicenda scommesse e anche con
una certa rapidità. Fabrizio Corona attraverso il suo sito internet ha
accelerato in queste ore, lanciando in momenti diversi i possibili nomi dei
calciatori coinvolti. Nella conferenza stampa pre-partita degli azzurri contro
Malta, non poteva mancare la domanda a Luciano Spalletti sul caso di questi
giorni.
"Ora
risponderò, si cercherò di approfondire, ma non si può rimanere incastrati in
questa situazione. Bisogna andare oltre, abbiamo avuto tutto il giorno per
riuscire ad analizzare questa cosa, ad avere questo senso di dispiacere e di
smarrimento. Però poi domani dobbiamo andare ad agire: la cosa va lasciata
fuori. Noi, purtroppo, per la situazione che si era creata non c'erano altre
soluzioni, se non permettere a loro di raggiungere i propri cari, le proprie
abitazioni e le proprie situazioni lavorative. In questo tipo di situazioni si
sta bene a casa e mi auguro che loro possano chiarire tutto, possano dimostrare
la loro estraneità e tornare tra di noi. Sono due calciatori forti, molto
forti.
Dopo averci
lavorato la prima volte e averli avuti a disposizione questa settimana, mi ero
reso conto ancora di più, per esempio togliendo qualche vizietto di campo a
Zaniolo, quale possa essere la sua forza. Nessuno ci ha imposto niente, ci
siamo scelti tutto: noi vogliamo essere una squadra seria, vogliamo essere un
gruppo che dà un'immagine corretta della bellezza che ci è stata donata, della
bellezza della possibilità di vestire la maglia della Nazionale. Poi è chiaro
che qualcosa dentro lo spogliatoio gli si dice, anzi penso che spiegare alcune
cose sia il tentativo non di trovare la soluzione, ma di far pensare le persone
su quello che è il loro comportamento.
Se riusciamo a
farli riflettere sui vizi che si sono creati abbiamo fatto il massimo, poi
chiaramente all'interno due cose vanno dette, perché ci sono tanti giovani che
sognano di vivere quello che stiamo vivendo noi e non possono. Noi dobbiamo
riconoscere di aver ricevuto questo dono, se qualcuno non lo sa riconoscere
bisogna metterci mano. ci sono molti ragazzi che soffrono, molti giovani in
difficoltà che non possono avere questi privilegi e questo stato di vita che ti
dà tutto quello che è possibile ricevere. Questa cosa bisogna saperla
riconoscere e noi siamo a posto con le riflessioni che abbiamo fatto. Dobbiamo
andare oltre, domani saremo prontissimi ad agire, perché sappiamo l'importanza
della partita e non possiamo portarci dietro delle cose, o rimanere incastrati
a quello che è successo ieri sera. Dobbiamo liberarci da queste cose qui,
abbiamo il nostro percorso da fare. Ora non rispondo più su questa cosa".
di
Mario Lorenzo Passiatore