Adesso
viene il bello. Dagli ottavi comincia un altro torneo con dinamiche diverse,
conterà tanto il fattore mentale e aver trovato una quadra generale dopo le
prime tre gare della competizione. Zaccagni ha spinto gli azzurri verso la
qualificazione, un gol determinante per la squadra di Spalletti che adesso avrà
di fronte la Svizzera. Un cliente aggressivo, che da pochi punti di riferimento
e riesce spesso a modularsi in base alle caratteristiche dell’avversario.
Servirà
soprattutto la vera Italia, con più intensità e maggiore fluidità di palleggio
nel corso dei novanta minuti. Dai microfoni di Sky Sport ha fatto il punto
della situazione Marco Nosotti. Il noto giornalista vicino alle vicende di casa
Italia ha parlato del mini percorso in Germania.
"Era un
girone forte, equilibrato, e l'Italia è passata meritatamente. In delle
occasioni poteva essere più squadra, una squadra più rifinita e completa e non
lo è ancora: un po' per meriti di altri, un po' per colpa propria. Però
l'Italia secondo me ha superato un girone vero, di qualità e di quantità".
Ma cosa è
cambiato nella testa del commissario tecnico a pochi giorni dall’inizio dell’Europeo.
Secondo Nosotti l’infortunio di Acerbi ha stravolto tutto l’assetto difensivo e il modo di impostare dal basso. "L'assenza di Acerbi gli ha tolto delle
sicurezze. Aveva buona parte del lavoro fatto con Darmian, Acerbi e Bastoni in
difesa, il blocco dell'Inter. Voglio capire cosa cercasse da quella difesa a
quattro fluida. Secondo me la sua idea è l'evoluzione del 4-3-3 come Mancini
con costruzione a tre, due mediani e cinque calciatori offensivi tra cui uno
che balla in mezzo. In questo senso, la delusione è Lorenzo Pellegrini".
di
Mario Lorenzo Passiatore