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Le promesse che non ti aspetti: “Amico, sabato ti faccio a pezzi”
16/01/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
Un ex calciatore del Leeds ha svelato un episodio con un suo compagno di nazionale ma rivale e avversario in Premier League. “Sono tornato immediatamente lucido e me ne sono andato di corsa a letto”
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Ci sono aneddoti che fanno sempre un certo effetto perché a raccontarli sono gli stessi protagonisti, che poi svelano storie e retroscena a distanza di anni. I veri nostalgici degli anni 90 si ricorderanno certamente di lui e del suo sinistro velenoso. Ian Harte, terzino irlandese che dal 1995 al 2004 ha militato con la maglia del Leeds United. Nove anni a Elland Road, oltre duecento presenze con 38 gol a referto.
Spesso da calcio piazzato o dalla lunga distanza. Un pericolo costante per le difese avversarie, un sinistro pungente che sapeva far male in un periodo in cui ce n’era un altro più celebre a incantare il pianeta.
Proprio Harte ha raccontato a FourFourTwo la sua esperienza con Roy Keane, co-protagonista della vicenda. L’ex capitano del Manchester United era compagno di squadra in nazionale e nemico giurato quando indossava la maglia del club. Una persona che sapeva cambiare atteggiamento a seconda delle circostanze. Ne è piena la sua biografia di situazioni del genere. Dalla lite con Schmeichel a quelle con Ferguson e Queiroz. A farne le spese, talvolta, sono stati anche i ragazzi del settore giovanile, per non avergli portato il giusto rispetto durante gli allenamenti.
C’è un episodio che più di tutti descrive la personalità di Roy. Sia Keane che Harte amavano bere e condividevano dei momenti extra-campo in compagnia. Un giorno, complice l’alcol, quella che doveva essere una scampagnata tra amici si trasformò in una promessa non troppo felice.
“Quando giocavamo insieme in nazionale, a volte andavamo a bere qualcosa. Una volta siamo usciti qualche giorno prima che il Leeds affrontasse il Manchester United. Mentre tornavamo verso l’albergo, Roy si gira e mi fa: ‘Ian, sei un gran bravo ragazzo, ma sabato ti faccio a pezzi, cazzo. Io sono tornato immediatamente lucido e me ne sono andato di corsa a letto. Ma comunque adoro Roy, ho un grandissimo rispetto per lui”.
Fortunatamente Harte ne uscì indenne da quella gara ma l’avvertimento fu diretto, teso a intimidirlo. Un atteggiamento che Keane ha spesso usato con i suoi rivali. Impossibile dimenticare la lite nel tunnel con Patrick Vieira, leader dell’Arsenal nei primi anni duemila. Uno scontro tra titani, tra giocatori dalla spiccata esuberanza e personalità. Harte era decisamente più gracilino e i suoi centosettantacinque centimetri gli consigliarono di rientrare mestamente a letto. Considerata la stazza, la sua scelta si rivelò azzeccata.
di Mario Lorenzo Passiatore