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Ha vinto lo scudetto con la Samp: ora si è arruolato nell’esercito

13/03/2022

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Wikimedia Commons

Arrivò in Italia nell’estate del 1990, la Samp del presidente Mantovani scelse lui al posto dell’argentino Fernando Redondo. Adesso andrà in guerra insieme al figlio: “Siamo indecisi se portare con noi anche mio fratello Matthew che ha 17 anni: lui vuole stare con noi, ma noi vogliamo che stia al sicuro"

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Ogni giorno ci sono ex sportivi che decidono di arruolarsi per difendere l’Ucraina dall’invasione russa. Da oltre due settimane Putin ha iniziato quella che lui ha definito “missione speciale”. Sono state bandite infatti le parole ‘guerra e invasione’ all’interno del confine.  Un richiamo alle armi per tanti ucraini ed ex sportivi. Come i fratelli Klitschko che da ex pugili hanno imbracciato le armi a fine febbraio.

“Non abbiamo altra scelta, dobbiamo farlo. Combatteremo. Kiev è sotto minaccia e la priorità principale è quella di lavorare con la polizia e le forze militari per sostenere le infrastrutture critiche tra cui la consegna di elettricità, gas e acqua per i suoi cittadini”. 

Stessa destino per gli altri pugili Vasyl Lomachenko e Oleksandr Usyk, quest’ultimo campione del mondo dei pesi massimi. Ci sono anche il tennista Sergiy Stakhovsky e Dmytro Mazurtsjuk che, qualche settimana fa, era alle Olimpiadi di Pechino impegnato nella combinata nordica. Hanno messo da parte lo sport per affrontare uno dei momenti più difficili della storia del paese.

Un ex Samp va in guerra

E’ stato uno degli acquisti del presidente Mantovani nell’estate del 1990. L’Italia era reduce dal terzo posto ai mondiali e la Samp puntava a costruire una squadra importante per competere con le big del nostro campionato. Alexei Mikhailichenko era il giocatore giusto per il centrocampo di mister Boskov. Fu un testa a testa con l’allora giovanissimo Fernando Redondo. Un altro che poi ha avuto una carriera enorme al Real Madrid. Ma la scelta del presidente blucerchiato ricadde sull’ucraino. Anima e motore della Dinamo Kiev del colonnello Lobanovsky, approdò in Italia e conquistò uno scudetto incredibile. Era la squadra di Vialli, Mancini, Lombardo e Vierchowod. Solo per citarne alcuni.

In guerra insieme al figlio

Nelle ultime ore anche il figlio dell’ex calciatore della Sampdoria ha rilasciato delle dichiarazioni abbastanza pesanti, annunciando che seguirà il padre in guerra e, forse, potrebbe aggiungersi anche il fratello diciassettenne.

"Io e mio padre non possiamo andarcene, così come tutti coloro che hanno tra i 18 e i 60 anni - prosegue Alexei Junior - ma anche se potessimo non lasceremmo mai il nostro Paese in un momento come questo. Dovremmo lasciare le nostre cose solo perché ce lo dicono i russi? Noi viviamo in centro a Kiev, vicino al Parlamento, ma ora stare lì è troppo pericoloso per la nostra famiglia e ci siamo trasferiti nella nostra casa di campagna che dista 20 chilometri dalla città. Siamo relativamente al sicuro, ma c'è grande preoccupazione per quello che potrebbe succedere. L'atmosfera è sempre tesa, non c'è mai modo di rilassarsi. Siamo indecisi se portare con noi anche mio fratello Matthew che ha 17 anni: lui vuole stare con noi, ma noi vogliamo che stia al sicuro".

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