Sabatini si è
raccontato nella sua autobiografia: “Il mio calcio furioso e solitario”. Alcuni
passi del libro sono stati pubblicati da Repubblica che ha messo in evidenza le
debolezze dell’uomo e del professionista. E’ stato un grande scopritori di
talenti, a Roma ha trascorso un quinquennio importante, riuscendo a far
transitare fior di campioni. Ha avuto un grande impatto anche in piazze meno
prestigiose ma sempre tanto passionali.
"Ho fatto di
tutto per suicidarmi, senza successo. Il mio corpo è ferito perché non gli ho
risparmiato niente, l'ho usato, ne ho abusato, ho vissuto tutto con lui: sesso,
scontri, rabbie, viaggi. Non sopporto chi insulta i miei uomini,
anzi non lo permetto. Saputo, il presidente del Bologna, ha urlato: questa è una
squadra di merda. Per messaggio gli scrivo che il responsabile sono io e che ci
sta che me ne vada. Lui il giorno dopo concorda". E ancora:
"Alla Sampdoria ho fatto quasi a botte con Ferrero perché inveiva contro
l'allenatore Giampaolo dopo una brutta partita persa a Bologna".
Il
futuro e quella voglia matta di guardare oltre e tornare in pista. "Sono fermo da un anno, ho crisi di astinenza, ma sono anche curioso di
questo libro. Voglio sia un successo, non posso sopportare un fallimento".
di
Mario Lorenzo Passiatore