Serie A
Sabatini su Inzaghi: “Paragone con Verstappen? Polemica permalosa la sua...”
06/03/2024
di Lorenzo Di Lauro
L’opinionista Mediaset ha detto la sua sul paragone Inter - Red Bull, che secondo Inzaghi non è stato particolarmente calzante sulla crescita dei nerazzurri. "Attenzione però a non stravincere con le parole perché Inzaghi vuol dire che ha lavorato meglio di tutti gli altri..."
Il percorso in Serie A dell’Inter è stato paragonato al dominio di Verstappen e della Red Bull in Formula 1, ma il paragone non è piaciuto a Simone Inzaghi, che considera fondamentale il lavoro nella crescita dei suoi giocatori. Su questo tema è intervenuto Sandro Sabatini per Calciomercato.com.
"Inter come la Red Bull e Inzaghi come Verstappen pensavo fosse un complimento, invece l'allenatore ha precisato che non è così e sono diventati così solo grazie al lavoro. Attenzione però a non stravincere con le parole perché Inzaghi vuol dire che ha lavorato meglio di tutti gli altri allenatori? Oppure che è più forte la macchina Inter? E per macchina si intende la potenza della società e la bravura dei calciatori.
Nessuno mette in discussione il lavoro di Inzaghi, ma facciamo un esempio familiare. Se Simone è primo e Pippo era stato esonerato significa che in famiglia hanno cresciuto un figlio secchione e uno fannullone? No. Questa è una polemica permalosa, ma se è corretto adesso dire che l'Inter è migliorata dall'estate significa che proprio a ferragosto era corretto dire che l'Inter era più scarsa dell'anno scorso? No, bisogna essere precisi e anche consapevoli delle tempeste social.
Se io mi permettessi di dire che quest'anno Inzaghi ha lavorato bene, meglio di tutti gli altri, dovrei anche sostenere, e non l'ho mai fatto, che Inzaghi gli anni scorsi evidentemente aveva lavorato peggio di tutti gli altri e non mi sono mai permesso sinceramente di giudicare in maniera così scolastica il suo lavoro. Pur pensando, lo confesso, che secondo me l'Inter era già una Red Bull quando vinse il Milan di Pioli e anche il Napoli di Spalletti".
di Lorenzo Di Lauro