Due punti
in tre giornate, la Roma è a caccia della prima vittoria in campionato contro
il Genoa per dare le prime risposte post calciomercato. Gli arrivi di Hermoso e
Hummels hanno alzato il tasso tecnico della difesa che potrà contare su due
innesti di grande esperienza. Dovbyk ancora a secco, potrebbe osservare un
turno di riposo per assorbire definitivamente il trauma dell’infortunio.
Dunque,
Dybala dovrebbe agire in tandem con Soulé in un insolito attacco a due. In
queste ore della situazione della Roma ne ha parlato il procuratore Dario
Canovi che dalle frequenze di “Centro Suono Sport” ha puntato il dito all’indirizzo
di Paredes. Parole dure nei confronti del calciatore argentino, tornato alla
Roma nel 2023 dopo le parentesi del 2014-2015 e 2016-2017.
“Non riesco a
capire – spiega Canovi - il ruolo
centrale che si continua a dare a Paredes. Per me, Paredes, resta un grande
mistero del calcio. Un calciatore che ha militato in grandi club, come il Paris
Saint Germain e la Juventus, ma, ovunque è andato, non ha mai inciso. Non lo
dico io, lo dicono le statistiche. Probabilmente, con lui in campo, nell’ultima
partita di campionato, a Torno, sarebbe finita diversamente”.
Ma il caso che ha monopolizzato l’estate giallorossa è
certamente la vicenda Paulo Dybala, a un passo dalla cessione in Arabia.
Secondo il noto procuratore, la Roma aveva deciso di vendere l’argentino e l’investimento
di Soulé ne era un chiaro segnale. "Il piano,
verosimilmente, era quello di venderlo, ricavandone una buona plusvalenza e togliendosi
l’ingaggio più alto. Dybala è il giocatore più forte della Roma. Daniele è un
ragazzo intelligente e ora saprà come utilizzarlo al meglio. Il club ha
lavorato cercando di alleggerire le spese a bilancio, non rinnovando i contratti
di giocatori in scadenza con ingaggi onerosi. E poi ha mirato a fare
plusvalenza con i giovani provenienti dal settore giovanile”.
di
Mario Lorenzo Passiatore