Al
Manchester City non c’è vita senza Rodri. E’ l’unico uomo in grado di
equilibrare tutta l’impalcatura messa in piedi da Pep Guardiola. Un
centrocampista abile nel fare le due fasi senza mai rubare l’occhio, ma quando
non c’è si sente eccome la sua assenza.
Determinante
nella conquista del Treble nel corso della passata stagione, suo il gol in
finale di Champions League proprio contro l’Inter. Guardiola ha trovato il suo
Busquets nella versione più moderna nelle movenze e nella capacità di incidere
nel corso della partita. Il calciatore spagnolo in queste ore è stato
intervistato da AS e ha fatto un bilancio del suo anno solare, il 2023 in
tanti piccoli fotogrammi.
“Come definirei il mio anno? Insuperabile.
Non solo a livello collettivo, ma anche individuale. Sono riuscito a vincere
tutto quello che potevo sognare a livello di club e di nazionale. Segnare in finale di
Champions e deciderla è un sogno, qualcosa che ti catapulta all’improvviso
nella storia. So che il mio ruolo è essere determinante a centrocampo, non
segnare, ma è toccato a me e mi sento un privilegiato. Ripenso ancora ai gol
che ho visto dalla tv, quello di Zidane in Champions a Glasgow o quello di
Iniesta a Johannesburg. Questa volta è toccato a me”.
La finale con l’Inter e il momento preciso in cui
ha deciso di calciare verso la porta di Onana. “La partita contro i nerazzurri era molto
equilibrata, quando ho visto arrivare il pallone ho pensato di colpire forte:
'Guarda, attacca la palla e basta'. Alla fine però è andata diversamente, avevo
qualche secondo e ho cambiato idea all'ultimo, pensando di piazzarla. Quella
notte abbiamo coronato il nostro sogno”.
L’evoluzione tattica va di
pari passo con quella fisica, da quando è approdato in Premier si è adeguato
gradualmente a una nuova preparazione al punto da mettere massa in maniera
notevole.
"Da quando sono in Inghilterra
ho preso 10 chili, ma è stato inevitabile perché la Premier è un campionato più
fisico. Si gioca di più e le tante partite sviluppano la muscolatura. È
successo anche a Pau Torres. Nel Villarreal era magro come me, ora che è all’Aston
Villa sta guadagnando volume”.
di
Mario Lorenzo Passiatore