Campione del Mondo e d’Europa con la Francia, uno dei
centrocampisti più iconici a cavallo tra gli anni ’90 e 2000. Emmanuel Petit,
questa volta a far rumore sono le sue dichiarazioni al format "Rothen s'enflamme", la trasmissione che va in onda su RMC Sport. L’ex
calciatore della nazionale ha commentato le ultime le notizie sul mondiale
2030: si giocherà in Spagna, Portogallo e Marocco.
Le tre partite inaugurali, però, verranno
disputate in Sudamerica (Argentina, Uruguay e Paraguay), è l'omaggio ai 100
anni della Coppa del mondo. Insomma in tre continenti differenti, una decisione
che non è piaciuta a Petit.
"La Fifa ha perso ancora una volta una buona occasione per brillare
di intelligenza. Ho l'impressione che sia un'entità fuori dal mondo, dove si
prendono decisioni senza preoccuparsi di ciò che succede intorno. Quando è uscita
la notizia del Mondiale 2030 ho pensato che fosse uno scherzo".
Petit ha invitato tutti i calciatori ad attivarsi con una protesta
forte, talmente eclatante da mandare in tilt l’intero sistema organizzativo.
Le sue parole potrebbero creare una
serie di reazioni a catena nelle prossime ore.
“Ci fanno
tanta pressione sul mancato rispetto dell'ecologia e poi prendono decisioni del
genere. Dov’è il rispetto per i tifosi? Quanto può costare seguire la propria nazionale
ovunque? E per i giocatori? Come faranno ad assorbire la stanchezza per i fusi
orari? La Fifa è una struttura che vive in un paradiso fiscale, che ha come
unico obiettivo quello di racimolare sempre più denaro. Sono molto sorpreso che
nessun politico si esponga per denunciare tutto questo. I calciatori dovrebbero
pensare ad una forma di boicottaggio dovrebbero ribellarsi a queste prese in
giro".
di
Mario Lorenzo Passiatore