Calcio Estero
Moreno si assolve: “Conduzione quasi perfetta con l’Italia, coscienza pulita”
07/04/2022
di Redazione
L’ex arbitro ecuadoriano è tornato a parlare di uno degli episodi più controversi dell’ultimo ventennio. La gara tra Italia e Corea del Sud ai mondiali nippocoreani. Moreno è apparso abbastanza tranquillo e si è autopromosso per la conduzione arbitrale spiegando in maniera dettagliata le sue scelte: “E’ tra le migliori prestazioni che ho fatto, vi dico che…”
Sono passati quasi vent’anni da quella data che i tifosi della nazionale fanno ancora fatica e digerire. 18 giugno 2002, siamo ai mondiali in Giappone e Corea. Ottavi di finale con la Corea del Sud, l’arbitro designato è un certo Byron Moreno, un nome che ricorderemo per diverso tempo e che resterà scolpito nella memoria del Trap e dei suoi ragazzi. La Gazzetta dello Sport l’ha intervistato ed è tornato a parlare di quella gara e degli episodi chiave. L’esordio è subito col botto.
"Dopo tutto questo tempo ricevo ancora insulti sui social dai tifosi italiani. Ho la coscienza pulita, sono tranquillo. Quella gara è nella top 3 delle mie migliori prestazioni arbitrali in carriera. Che voto mi darei? 8.5 pieno"
Fa mea culpa riguardo l’episodio su Zambrotta che, a suo dire, sarebbe l’unico momento di appannamento della partita perché mancherebbe un cartellino.
"Sun-hon Hwang falcia Zambrotta al 72’, costretto a uscire per infortunio. Quella è l’unica situazione che mi ha fatto riflettere tanto in questi anni. Tornassi indietro darei il cartellino rosso al coreano. Sono umano, mi assumo la responsabilità per ogni decisione giusta o sbagliata presa durante la mia carriera arbitrale. Quello di cui potete stare sicuri è che non ho mai voluto favorire o penalizzare qualcuno in campo".
Sul finale di carriera ha preferito fare chiarezza, dopo tutte le voci che si erano diffuse negli anni. Una decisione personale e non indotta da una sanzione disciplinare.
"Nessuna radiazione, ho scelto io di ritirarmi. E sono uscito dalla porta principale a testa alta. La Fifa ha aperto un’indagine dopo Italia-Corea, ma la Federazione ecuadoriana mi ha boicottato. Sono stato avvisato del provvedimento con oltre un mese di ritardo, fuori tempo massimo per presentare la mia difesa. Ho chiesto una deroga e sono stato felice che la commissione disciplinare Fifa mi abbia ascoltato. A dicembre 2002 sono stato dichiarato innocente, non ho commesso alcuna irregolarità in Italia-Corea. Però non sono stato riconfermato come arbitro internazionale l’anno successivo".
di Redazione