Calcio Estero
Da Messi ad Aguero: la top 11 degli svincolati nel 2021
05/01/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
Dalla porta all’attacco, la qualità è assicurata in ogni reparto. Dall’uomo che ha vinto più palloni d’oro di tutti al miglior marcatore straniero della storia della Premier. Occhio al centrocampo, qualcuno dovremmo pur lasciar fuori
Il mercato non si ferma mai, specie per chi non ha ancora rinnovato il contratto e da gennaio può già accordarsi con il suo nuovo club. Premesso che tra commissioni da versare a procuratori e intermediari, possiamo tranquillamente affermare che i parametri zero non esistono più da un pezzo. Non paghi il cartellino al club, vero, ma spesso tocca scucire i soldoni per convincere gli agenti, che a loro volta dovranno sensibilizzare i loro assistiti, per sposare un progetto piuttosto che un altro.
Che storia. Sì, il mercato cambia, si evolve ma appassiona sempre di più i tifosi. Ora ne sanno quasi quanto gli attori protagonisti delle vicende. Il contratto di Tizio scade nel 2021 e ha già detto che non vuole rinnovare, su Caio c’è un’asta serrata con due squadre della Premier in pole. Insomma, il mercato sembra fatto appositamente per alimentare la fantasia di tutti. E su questo esercizio ci siamo cimentati anche noi, seguendo la top 11 dei giocatori in scadenza nel 2021 suggerita da Trasfermarkt, con delle possibili alternative. Poi magari domani firmano tutti con i rispettivi club e fine della giostra. E’ un gioco, allora proviamo a divertirci. Ci schieriamo con un 4-3-3 super offensivo.
In porta andiamo sul sicuro e ci garantiamo parate, prestazioni e prospettive future. E’ il numero uno della nazionale italiana e Gigio Donnarumma ha già dimostrato cosa è in grado di fare. Anni 21, ha quasi cinque campionati alle spalle, ha la stoffa e le spalle larghe per prendersi la scena. L’ultimo rinnovo ha la firma di Massimiliano Mirabelli, ora tocca a Maldini e Massara mettere a posto le cose, prima che qualcuno ci faccia un pensierino. Anche perché la procura è di Mino Raiola, occhio.
In difesa ci schieriamo con Sergio Ramos e Alaba centrali. Con il primo ci portiamo a casa un pezzo di leadership e lo piazziamo nella spogliatoio. Difende, segna come un attaccante e si assume le responsabilità quando c’è da battere un rigore o una punizione. 15 anni al Real, mica per caso. Alaba è un altro jolly in scadenza che ci piace sia a sinistra che al centro. Siccome ci fidiamo di Flick, che qualcosa ha vinto nell’ultima stagione, lo affianchiamo a Ramos. A sinistra Juan Bernat del Psg e dall’altra parte Elseid Hysaj, al Napoli dal 2015, voluto espressamente da Sarri che lo portò da Empoli.
Centrocampo a 3, ma non chiedeteci equilibrio. Angel Di Maria sicuro del posto. Ha vinto la decima con il Real di Ancelotti, poi Manchester United e Psg. “El Fideo”, lo spaghetto, un soprannome che si porta dietro sin da bambino per la sua struttura fisica. Mezzala, esterno nella batteria dei tre trequartisti o attaccante laterale nei tre davanti. Prendetene e fatene buon uso. Il reparto lo completiamo con Hakan Calhanoglu del Milan e Georginio Wijnaldum del Liverpool. Sul turco più di qualcuno ci sta facendo un pensierino, sul centrocampista olandese ci sta provando Ronald Koeman a portarlo a Barcellona. Lo ha avuto in nazionale e lo conosce bene. Resta fuori Luka Modric, anche lui in scadenza nel 2021. Permetteteci di mettere un asterisco grande quanto una casa o se preferite una parentesi. Allunghiamo la panchina con qualità: Julian Draxler del Psg e Mesut Ozil dell’Arsenal.
Avanti pochi dubbi: Leo Messi, Sergio Aguero e Memphis Depay. L’uomo che ha vinto più palloni d’oro della storia (6), il miglior marcatore straniero della storia della Premier League e l’attaccante della nazionale olandese. Per Leo decide solo Leo. Ora che si è dimesso Bartomeu potrebbe tranquillamente rimanere a casa sua, a Barcellona. E poi il Kun, sarebbe bello vederli insieme. Dove? Bella domanda. Quindi Depay, l’altro uomo di Koeman che farebbe carte false per portarlo in Catalogna. In panchina puntiamo su Zlatan Ibrahimovic, Arkadiusz Milik e Diego Costa. Ma non ditelo a Zlatan, potrebbe non prenderla bene.
di Mario Lorenzo Passiatore