Se ne va Carlo Mazzone, ci lascia
a 86 anni. Storico allenatore della Roma e di una miriade di piazze di provincia
che hanno avuto il piacere di sognare a occhi aperti con lui al timone.
Personaggio a tutto tondo, padre e mister per tanti big del nostro calcio: da
Baggio a Totti, fino a Pirlo e Guardiola. Un uomo dai valori sani, che ha
sempre perseguito i suoi obiettivi senza scendere mai a compromessi. Iconica la
sua esultanza polemica in uno storico Brescia – Atalanta. Sì, perse le staffe,
da uomo in carne ed ossa, con tutte le sue debolezze.
Recordman di panchine in serie A,
sono 797, tenendo conto dei cinque spareggi disputati. Insomma, per lui la
panchina era casa, sentimento e vita. Carlo Mazzone, ha scritto pagine di
aneddoti, ha servito innumerevoli assist ai giornalisti e tutti gli addetti ai
lavori. Si è spesso definito un uomo solo, un navigatore solitario in grado di
viaggiare per la sua strada senza mai chiedere nulla a nessuno per ottenere
qualcosa. Abbiamo ripreso uno degli estratti più belli.
“Sono
sempre stato un cane sciolto. Avanti tutta, come un navigatore solitario. Mai
avuto padrini, né sponsor. Mai fatto parte di lobby di potenti dirigenti, mai
goduto del favore di giornalisti condiscendenti o di raccomandazioni. Se ho
ottenuto qualcosa lo devo a me stesso, alla mia determinazione e alla passione
che ho messo nella mia carriera. E sono orgoglioso di essere un grande
professionista, magari non un grande allenatore, ma certamente un
professionista e un uomo perbene".
Buon viaggio, mister.
di
Mario Lorenzo Passiatore