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L’elogio di Maldini all’Inter: “Diamo poca importanza alle gestioni, i giocatori non sono macchine, ma…”

09/05/2024

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Dal web

L’ex dirigente dei rossoneri ha parlato del percorso dell'Inter in questa stagione motivando i segreti del successo. “Non è un caso che il Napoli sia andato male dopo gli addii di allenatore e direttore sportivo. Si dà poca importanza a…”

Milan, passato, futuro e anche tanta Inter. E’ l’intervista rilasciata da Paolo Maldini a Radio Serie A che ha provato a fare un bilancio dell’attuale stagione sportiva. I segreti del dominio Inter passano inevitabilmente da una struttura societaria solida e strutturata all’interno dell’area tecnica.

L’importanza di Marotta e Ausilio al vertice della gerarchia e, di Simone Inzaghi, bravo e abile a costruire un feeling speciale con i calciatori. Maldini ha elogiato apertamente il lavoro dei nerazzurri: un percorso cercato e programmato nel tempo.

"È molto indicativo quello che è successo - spiega Maldini. L'Inter ha una struttura che determina il futuro dell'area sportiva. È stata gratificata con contratti a lunga scadenza, c'è stata un'idea di strategia. Non è un caso che il Napoli sia andato male dopo gli addii di allenatore e direttore sportivo. Si dà poca importanza alla gestione del gruppo, a volte si considerano i giocatori come macchine che devono produrre qualcosa, ma per farlo servono persone che li aiutino a farlo. Il supporto ai calciatori credo che sia ancora qualcosa di inespresso nel calcio sia in Italia sia a livello mondiale, ci si dimentica che sono ragazzi giovani che hanno bisogno di supporto e di qualcuno che dica loro le cose come stanno, non sempre è facile arrivare a parlarne con loro.

Il passato può far paura? A volte sì, ma non è detto che il fatto di avere un grande passato da calciatore ti debba per forza dare un presente da dirigente. Sono due lavori completamente diversi, fin quando non si prova non si sa. Quando non ti danno l'occasione è perché probabilmente il tuo passato è ingombrante e la gente lo sa. È quello che ho sempre detto, quando mi hanno chiamato ho detto: ‘Ma siete sicuri?’, perché devi sapere pro e contro. Mi piace giocare a carte scoperte".

di Mario Lorenzo Passiatore

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