Milan,
passato, futuro e anche tanta Inter. E’ l’intervista rilasciata da Paolo
Maldini a Radio Serie A che ha provato a fare un bilancio dell’attuale stagione
sportiva. I segreti del dominio Inter passano inevitabilmente da una struttura
societaria solida e strutturata all’interno dell’area tecnica.
L’importanza
di Marotta e Ausilio al vertice della gerarchia e, di Simone Inzaghi, bravo e
abile a costruire un feeling speciale con i calciatori. Maldini ha elogiato
apertamente il lavoro dei nerazzurri: un percorso cercato e programmato nel
tempo.
"È molto
indicativo quello che è successo - spiega Maldini. L'Inter ha una struttura che determina il
futuro dell'area sportiva. È stata gratificata con contratti a lunga scadenza,
c'è stata un'idea di strategia. Non è un caso che il Napoli sia andato male
dopo gli addii di allenatore e direttore sportivo. Si dà poca importanza alla
gestione del gruppo, a volte si considerano i giocatori come macchine che
devono produrre qualcosa, ma per farlo servono persone che li aiutino a farlo.
Il supporto ai calciatori credo che sia ancora qualcosa di inespresso nel
calcio sia in Italia sia a livello mondiale, ci si dimentica che sono ragazzi
giovani che hanno bisogno di supporto e di qualcuno che dica loro le cose come
stanno, non sempre è facile arrivare a parlarne con loro.
Il passato può
far paura? A volte sì, ma non è detto che il fatto di avere un grande passato
da calciatore ti debba per forza dare un presente da dirigente. Sono due lavori
completamente diversi, fin quando non si prova non si sa. Quando non ti danno
l'occasione è perché probabilmente il tuo passato è ingombrante e la gente lo
sa. È quello che ho sempre detto, quando mi hanno chiamato ho detto: ‘Ma siete
sicuri?’, perché devi sapere pro e contro. Mi piace giocare a carte
scoperte".
di
Mario Lorenzo Passiatore