La viola torna a giocare una finale europea dopo 33 anni. L'ultima volta nel 1990 contro la Juventus, in Coppa Uefa.
La squadra di Italiano vince a Basilea per 3 a 1 con la doppietta di Nico
Gonzalez e il gol decisivo ai tempi supplementari di Antonin Barak, il deus ex
machina che consegna la seconda finale alla Fiorentina.
Dopo Roma
per la Coppa Italia, si aggiunge al calendario delle finale anche Praga. E’
difficile trattenere l’emozione per l’allenatore viola che ai microfoni di Sky Sport ha raccontato il momento della sua squadra.
“Felicità enorme per come è andata la partita.
E’ una liberazione, è stata una liberazione. Abbiamo festeggiato a fine gara,
ora vogliamo prepararci per la finale di Coppa Italia e quella di Conference. E’
una gioia immensa e la dedico a tutti i miei calciatori. Nella riunione tecnica
c’è stato un applauso forte che ha caricato pure i camerieri che erano lì. Davvero forte”.
Le emozioni nel pre-partita,
soprattutto dopo l’epilogo della gara d’andata. "Io ci credevo,
soprattutto perché all'andata abbiamo staccato la spina e loro ne hanno
approfittato. Avevamo comunque fatto 70 minuti buoni e abbiamo giocato sula
falsa riga di quelli, da squadra matura".
Le finali
regalano delle emozioni particolari, specie quelle europee. Hanno un trasporto,
un coinvolgimento emotivo differente.
"Alla
prima esperienza europea sono contento di aver raggiunto la finale. A inizio
anno tra Praga e Roma avrei scelto Praga, il percorso europeo è una grandissima
esperienza. Poi benissimo anche la Coppa Italia. Abbiamo carattere, dobbiamo
buttarlo dentro in entrambe le sfide".
di
Mario Lorenzo Passiatore