Le confessioni di Henry. Un
inedito a cuore aperto, una chiacchierata molto intima quella dell’ex leggenda
dell’Arsenal al canale YouTube di The
Diary of a CEO dove ha parlato tanto della sua
infanzia e del rapporto con il padre. Non solo ricordi belli, ma anche una
serie di momenti che hanno segnato buona parte della sua vita. La scelta di
giocare a calcio, il peso dei giudizi e una forma di depressione che ha preso
il sopravvento e con la quale ha scelto anche di convivere.
"Sapevo
che avrei reso felice mio padre solo con il calcio. È la cosa più difficile che
abbia mai dovuto fare. Quando ero piccolo, mio padre non mi diceva mai cosa
facevo bene. Avevo bisogno della sua approvazione, che mi dicesse che stavo
facendo progressi. Mi diceva sempre cosa mi ero perso, cosa avevo fatto di
sbagliato. Fino a non molto tempo fa, volevo sempre accontentare le persone,
perché era una cosa a cui non avevo accesso quando ero piccolo. Non sapevo cosa
mi rendesse triste o no. Io ero non direi morto, ma esprimere le mie emozioni è
stato molto difficile, a parte la rabbia.
Quando
sento la gente parlare di depressione, mi viene in mente qualcosa. Sono un
essere umano, ho dei sentimenti. Durante la mia carriera, devo essere stato
depresso. Lo sapevo? No. Ho fatto qualcosa a riguardo? Per niente. Ma mi sono
adattato. Ciò non significa che cammino dritto, ma cammino. Questo è quello che
mi hanno insegnato fin da quando ero piccolo".
di
Mario Lorenzo Passiatore