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Haaland e l'ossessione per il sonno: orari rigidi e due oggetti...
26/10/2022
di Claudio Ruggieri
In Inghilterra ormai si studia il fenomeno Haaland che rischia di frantumare ogni record di realizzazioni in Premier League. E dopo aver studiato le abitudini culinarie del giocatore norvegese, tocca al riposo giornaliero...
I numeri di questo inizio stagione di Erling Haaland sono assolutamente spaventosi. Un impatto incredibile, assurdo, e nonostante le qualità mostrate a Dortmund, nessuno si aspettava di poter vedere numeri così alti. In Premier League sono già 17 le reti in 11 partite, 5 gol in 4 presenze in Champions League, sono 22 gol in 16 occasioni in cui è sceso in campo. Sono più gol che presenze.
In Inghilterra ormai si studia il fenomeno Haaland, i tabloid vanno a nozze con lui e ogni giorno cercano di scoprire i segreti del forte calciatore scandinavo. Qualche settimana fa si è parlato delle abitudini culinarie del calciatore, oggi invece il quotidiano inglese Daily Mail ha parlato dell'ossessione per il sonno da parte del calciatore. Haaland lo ritiene fondamentale per il suo fisico.
"Indossa occhiali di colore arancione e blu che proteggono i suoi occhi dalla luce naturale e da quella degli schermi digitali. Il sonno è programmato per iniziare tra le 22 e le 22.30 quasi tutte le notti, e spegne tutti i dispositivi elettronici molto prima di quell’ora. Haaland spesso non è contattabile la sera: mette il telefono su ‘non disturbare’ per evitare distrazioni. Non solo: indossa l’anello Oura, un particolare dispositivo che, posto sul dito, misura la qualità del sonno, l’andamento della temperatura, lo stress e la frequenza cardiaca”.
Una conduzione di vita maniacale, per curare al meglio il proprio fisico. E in questo somiglia tantissimo a Cristiano Ronaldo che ha sempre curato il proprio fisico per poter dare tutto in campo. Il norvegese vuole diventare il migliore al Mondo per questo non vuole lasciare nulla al caso. E i numeri sono a suo favore. Guardiola gongola e spera che con Haaland possa davvero vincere la Champions League con il City.
di Claudio Ruggieri