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Guardiola e il primo incontro con Mazzone: 'Rimasi scioccato'
05/08/2022
di Claudio Ruggieri
Il manager del Manchester City ricorda con piacere l'avventura in Italia, in particolare al Brescia dove ha potuto conoscere persone importanti come Carlo Mazzone e Roberto Baggio. E ha rivelato un aneddoto sul primo incontro con il tecnico romano...
Pep Guardiola si appresta a dare il via alla sesta stagione da manager del Manchester City e spera ovviamente di poter trionfare in Champions League. Lo sceicco dei Citizens sogna la coppa dalle "grandi orecchie" che ha sfiorato due anni fa con la sconfitta in finale contro il Chelsea. Guardiola quest'anno avrà a disposizione anche il bomber Haaland prelevato dal Borussia Dortmund che permetterà al City di avere un 9 incredibile.
Il tecnico spagnolo continuerà a puntare sul proprio calcio offensivo e spettacolare, un calcio libero ideato e pensato durante le sue grandi esperienze da giocatore. E, come ha sempre rivelato lo stesso Guardiola, idee frutto anche della sua esperienza in Italia da giocatore di Brescia e Roma. In particolare l'avventura con le Rondinelle è stata la più significativa perché ha potuto incontrare persone importanti come Baggio e soprattutto Mazzone.
Con il tecnico romano Guardiola ha instaurato un rapporto incredibile, quasi da padre e figlio. Anche perché Mazzone ha sempre adorato giocatori come Pep, forti in campo e leali fuori. Eppure all'inizio Guardiola ha temuto davvero di aver fatto un errore ad accettare l'offerta del Brescia, soprattutto perché Mazzone nel loro primo incontro fece capire che non era stato lui a volerlo.
"Mazzone è stato come un padre per me. Vi racconto questo aneddoto: approdo in Italia dal Barcellona, dove mi ero consacrato come stella e capitano, siamo in albergo a Coccaglio e, nel corso di una cena, Mazzone mi dice: ‘Pep, io non ti volevo. Non so cosa fai qua’. Penso: ‘Arrivo dal Barcellona, cosa succede?’. Subito dopo mi dice: ‘Ho acquistato Giunti e ho dato fiducia a lui, ora invece devo pensare a cosa fare con voi due nello stesso ruolo. Penso però che tu sia molto forte, ti vorrò bene e ti farò giocare’. Penso: ‘Meno male’. Lì ho avuto la vicenda del doping, e anche in quel caso mi ha trattato come un figlio. È stata una persona incredibile".
Questo l'aneddoto rivelato durante la diretta alla BoboTv con Vieri, Cassano, Adani e Ventola. A Brescia giocherà poco il primo anno a causa della squalifica doping e tornerò due anni dopo ma senza avere tanto spazio. Ma l'avventura con Mazzone non l'ha mai dimenticata e i due si sono spesso sentiti.
di Claudio Ruggieri