Dal campo alla
cucina, dalla palla ai fornelli. La vita cambia e anche piuttosto in fretta per
chi ha il coraggio di mettersi in gioco e di reinventarsi. Cambiare, costruire,
imparare, non tutti entrano nella sfera giusta dopo una delusione. E’ un loop
che se gira nel verso migliore sei in grado di metabolizzare e di fartene una
ragione. La carriera di un calciatore è fatta di momenti, sterzate repentine e
occasioni. A volte felici, a volte no.
Eneko
Fernandez, ha giocato nella stagione 2007-2008 nel Barcellona B. Indovinante
chi c’era in panchina? Sì, Pep Guardiola, proprio lui. Diciannove presenze e un
gol con l’allenatore catalano al timone. Guardiola era agli inizi del grande
ciclo, perché è proprio dalla Cantera che è partita la sua vita da tecnico. In
quel team c’era un certo Sergio Busquets che poi venne promosso negli anni insieme
a Pedrito in prima squadra. Pezzi di storia, pezzi di puzzle di un futuro
Triplete.
Eneko non è
riuscito a imporsi e da lì in poi è iniziata la sua carriera in giro per la
Spagna. Spesso in categorie minori, un lento girovagare che si è bloccato
definitivamente a 31 anni, a causa di un infortunio. Basta così, è il momento
di sterzare: prima il ritiro, poi è tornato a scavare nelle sue passioni.
Trovata, la
cucina. Adesso ha buone chance di trionfare a MasterChef Spagna, giunto alla
sua undicesima edizione. Potrebbe bissare l’impresa firmata da Jesper
Blomqvist, l’ex centrocampista di Milan e Manchester United (tra le altre) che
ha vinto MasterChef Svezia. Chi lo sa, dal calcio alla cucina, di solito
porta bene e anche tanto appetito.
di
Mario Lorenzo Passiatore