Calcio Estero

Premier, Guardiola lancia l’allarme e spaventa il City - [LA VICENDA]

02/01/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

L’allenatore catalano si è sfogato dopo la partita con l’Everton e ha chiarito alcuni punti sul futuro, nonostante abbia un contratto fino al 2025. “Non resterò come Ferguson o Wenger. Il contratto è solo un pezzo di carta. Ho esteso l'accordo con il club perché…”

Allarme a Manchester. Se prima non c’era alcun sentore che le cose potessero cambiare, adesso esiste uno sfogo che è finito subito a referto. Segnali e appunti da non trascurare. L’Arsenal di Arteta viaggia spedita con 43 lunghezze in classifica, frena contestualmente il Manchester City di Pep Guardiola, reduce dal pari interno contro l’Everton. Haaland e compagni ora sono a sette punti dai Gunners che guidano con grande autorevolezza la Premier.

A far rumore, oltre al momento del City, sono soprattutto le parole di Guardiola nelle ore successive in conferenza. Il tecnico catalano è fresco di rinnovo, ha esteso il suo contratto fino al 2025, una condizione che dovrebbe lasciare sereni i tifosi del City. Ma dopo l’ultima intervista le cose potrebbero cambiare, a prescindere dagli accordi formalizzati tra le parti. Specie se dovesse venire meno nel corso tempo l’empatia allenatore - squadra.

“Nel momento in cui sento che qualcosa non va, mi dimetterò o non rinnoverò il mio contratto. Non resterò come Ferguson o Wenger. Il contratto è solo un pezzo di carta. Ho esteso l'accordo con il club perché sento che la squadra può ancora fare bene sotto la mia guida. Alla fine, è tutta una questione di risultato. Se ci stanchiamo l'uno dell'altro, non rimarrò fino alla fine per via del contratto”.

Le parole dell’allenatore catalano hanno messo in guardia i vertici del club e gran parte della tifoseria. Occhio, il contratto è una garanzia ma non più così forte. Almeno se le cose non dovessero andare per il verso giusto, Guardiola non si trascinerebbe. Ora è un’ipotesi remota e da non prendere in considerazione, il segnale però c’è ed è chiaro: “Il contratto è un pezzo di carta, ma se ci stanchiamo…”, non mancherebbe certo il coraggio di sedersi al tavolo e guardarsi negli occhi.

di Mario Lorenzo Passiatore

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