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Gattuso è tornato, si presenta all’OM: “Paura? Si vive una volta sola. Vado a casa se… "

28/09/2023

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto: Official Twitter Marsiglia

L’allenatore italiano si è presentato più carico che mai tra nuove promesse e vecchie ironie. Dopo la Spagna, via all’avventura francese: “Conosco queste difficoltà, so che la piazza è calda, ma non mi spaventa. Devo migliorare una cosa..."

Eccolo in tiro per la sua nuova esperienza a Marsiglia. Ha risposto alle prime domande dei giornalisti, non ancora in francese, per quello ci sarà tempo e modo di imparare. Adesso l’importante è farsi capire, dunque agire in campo e con i giocatori. Non c’è tanto tempo, lo prevede il contratto e lo impone il calendario. “L’obiettivo è arrivare tra le prime quattro, altrimenti mi mandano via. Sono gli accordi”.

Più chiaro di così,  non si può. La strada è solo una e l’ambiente non è certamente il posto più sereno per gli allenatori. Lo dice la storia recente di Marcelino e Tudor, suoi predecessori. L’Equipe ha persino ironizzato: “Adesso a chi tocca?”. Gattuso si è così espresso anche sui tifosi. “Conosco queste difficoltà, so che la piazza è calda, ma non mi fa paura, conta il lavoro. Si vive una volta sola, e quindi non potevo dire di no, se il Marsiglia ti chiama".

Un occhio al futuro e alla nuova avventura, uno al passato per presentare il suo lavoro ai giornalisti e ai media francesi. Squadra tosta, ma propositiva. Meglio avere la palla che lasciar giocare gli altri. Due, tre punti prima di indossare tuta e fischietto.

"Il Gattuso allenatore è molto diverso da quello giocatore, che forse non farei giocare in una mia squadra oggi. Scherzi a parte, mi piace avere una squadra che gioca dal basso, aggressiva nel recupero, che palleggia e gioca nella metà campo avversaria. Al Milan come al Napoli penso che si è visto un buon calcio. Non sono un allenatore aggressivo, ma dico le cose in faccia, ho litigato poche volte con i giocatori. Al limite devo migliorare il mio rapporto con i dirigenti se voglio continuare in questo mestiere”.

di Mario Lorenzo Passiatore

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