Curionews
Gayà su Gattuso: “All’inizio non lo capivo. Ora corro per evitare che mi picchi”
27/09/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
In un’intervista a Marca il difensore spagnolo ha raccontato storie e aneddoti su Rino Gattuso da quando è arrivato a Valencia. I primi giorni non sono stati semplici, poi si è adattato alla nuova realtà: “Inizialmente non sapevamo dove andare in campo, era difficile capirlo. Ma dopo le cose sono cambiate…”
Sono passati un paio di mesi e Rino è già entrato nel cuore dei calciatori del Valencia. Schietto, diretto, senza peli sulla lingua e autoironico. Vive empaticamente con il gruppo e con i tifosi, già matti delle sue esultanze. Il suo Valencia non conosce mezze misure, o vince o perde: tre vittorie, tre sconfitte e zero pareggi nelle prime sei giornate di campionato.
L’ultimo successo in casa contro il Celta Vigo, il Valencia si è imposto con un secco 3-0 al Mestalla. Il prossimo mese sarà importante per dare continuità alle prestazioni e fare punti con Espanyol, Osasuna ed Elche. Con Rino in questa prima parte di stagione, si divertono anche i giornalisti, le conferenze pre e post gara riservano sempre delle sorprese.
In queste ora ha rilasciato un’intervista a Marca il difensore del Valencia José Gayà. Ha raccontato il rapporto con l’allenatore calabrese, all’inizio c’erano dei problemi di comunicazione. Insomma, bene ma non benissimo: “È vero che i primi giorni non sapevamo dove andare perché non lo capivamo, ma poi l'abbiamo capito”.
Il tempo sistema le cose e con il passare dei giorni si è creato un legame forte con lo spogliatoio. I suoi modi di fare, l’empatia umana e il lavoro sul campo hanno rafforzato il link con il gruppo squadra, Gayà ha fatto un paragone abbastanza importante. "Gattuso, come Luis Enrique, vive il calcio in maniera intensa, è molto appassionato. Mi piace avere un allenatore così, che si sente e che vive il calcio in quel modo”.
L’accoglienza di Gattuso è sempre la stessa con i classici ceffoni di benvenuto. Un segno d’affetto per i suoi uomini, un modo per entrare subito in sintonia con il gruppo. “Se ho preso qualche schiaffo? Sì, alcuni. Quando ti picchia è perché ti apprezza davvero, trasmette l'affetto in quel modo. Quando sono accanto a lui vado veloce in modo che non mi tocchi". Meglio impegnarsi, pedalare e non tirare mai indietro al gamba. Con Ringhio non si scherza.
di Mario Lorenzo Passiatore