Confessioni, gol e debolezze. Un vortice pericoloso che l’ha
risucchiato in maniera inesorabile nel tunnel della droga. Fiorentino con un
trascorso con la maglia viola e una vita con quella della Sampdoria. Francesco
Flachi si è raccontato in queste ore a Radio Serie A e ha parlato del suo
passato burrascoso segnato da una serie di gol, da diversi errori e continui colpi di
testa.
“La
droga era diventato un divertimento sbagliatissimo. Il malessere mi ha portato
a sentirmi meglio soltanto in quel modo. Pensi sempre di poter smettere, ma poi
diventano problemi accumulati. Mi squalificarono per due anni e la presi male”.
Un
capitolo chiuso quello con il calcio, specie dopo l’avventura con la maglia
blucerchiata. Le esperienze successive erano già segnate dalla pesante
squalifica. “Con
tutto il rispetto per Empoli e Brescia, la mia carriera era già finita dopo i
due anni di squalifica. La
tentazione rimaneva anche dopo che sono rientrato – ha aggiunto - Non riuscivo a ripartire, mi isolavo e
non parlavo con nessuno. Sono
stato fermato dopo una partita, giustamente e lì ho iniziato a capire. Davo
continuità alla cosa perché mi faceva sentire più forte”.
I momenti
più delicati della sua vita con il supporto delle persone vicine. Eppure non sempre è bastato. “Alcuni
hanno provato ad aiutarmi, ma devi saper reagire da solo. Pian piano le cose si sono sistemate, ho risolto i problemi e sono
diventato un altro Francesco. Aver evitato la radiazione è stata la mia
fortuna, ma non auguro a nessuno i 12 anni che ho vissuto".
di
Mario Lorenzo Passiatore