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Dida e i motivi del suo addio al Milan!
02/07/2022
di Claudio Ruggieri
L'ex grande portiere rossonero nell'ultima stagione è stato fondamentale per la crescita di Mike Maignan. Ma il preparatore dei portieri ha deciso di non rinnovare il contratto con il club e di fare rientro in Brasile. Il Corriere della Sera ha svelato il reale motivo della decisione di Dida...
Nella grande stagione del Milan conclusa con la vittoria dello Scudetto c'è sicuramente ampio merito da parte di Mike Maignan. Il portiere francese è stato semplicemente monumentale facendo dimenticare in fretta l'addio di Gigio Donnarumma che l'estate scorsa ha deciso di lasciare il Milan a parametro zero accettando l'offerta del Psg. Maignan ha dimostrato grande sicurezza tra i pali ma anche personalità e leadership.
Merito anche del preparatore dei portieri, ovvero Nelson Dida, ex grande portiere del Milan. Il brasiliano è stato protagonista dei rossoneri per otto anni, dal 2002 al 2010, vincendo tra l'altro 2 Champions League da protagonista. E' tornato in rossonero nel 2019 diventando preparatore dei portieri dell'Under 17 mentre due anni fa è approdato in prima squadra. Grazie al suo enorme lavoro Maignan è cresciuto tanto e tra i due è nato un grande feeling.
Da qualche giorno è arrivata la notizia che riguarda il mancato rinnovo del contratto di Dida con il Milan. E' stato il diretto interessato a non voler rinnovare preferendo l'opzione del ritorno in Brasile. Vari ipotesi sono circolate sui canali di informazione, ma oggi il Corriere della Sera ha rivelato che dietro il mancato rinnovo c'è la voglia di Nelson Dida di provare a fare l'allenatore visto che è in possesso del patentino A. Ed in Brasile avrebbe maggiori possibilità e forse qualche contatto già avviato.
Una perdita sicuramente importante per il Milan che però avrebbe già trovato il sostituto: si tratterebbe di Flavio Roma, ex storico portiere del Monaco, anche ex Milan, che dovrebbe lasciare l'incarico di preparatore dei portieri delle giovanili del Monaco per accettare la proposta dei rossoneri.
di Claudio Ruggieri