Calcio Estero

Chelsea, quella volta che presero Terry per il collo

26/04/2022

di Redazione

Foto: Flick - Wikimedia Commons

Un affronto abbastanza datato raccontato da JT che è tornato indietro nel tempo di 23 anni, quando era agli inizi della sua carriera. Una vera e propria lezione di vita impartita dallo storico capitano dei Blues nel lontano 1999. Tutto per colpa di una macchina: “Avevo 19 anni e ho avuto la stupida idea di…”

Marcature strette, marcature a uomo, anche fuori dal rettangolo verde. Solitamente a pagarne dazio sono gli attaccanti, quasi mai i difensori che spesso ricoprono il ruolo dei “cattivi”. Ma questa volta la storia ha poco a che fare con l’area di rigore e il protagonista è lo storico capitano del Chelsea, John Terry. Semplicemente JT per tutto lo Stamford Bridge, colonna dei Blues per quasi un ventennio.

Terry è tornato indietro nel tempo, raccontando al podcast The Footballers Guide to Football, un’esperienza a dir poco curiosa con l’allora capitano del Chelsea: l’iconico Dennis Wise. Leader carismatico e tifoso dei Blues sin da piccolo, sentiva sulla pelle i valori del club. JT ha parlato del suo esordio in Champions League nel lontano 1999 e subito dopo decise di farsi un regalo speciale. Un gesto che pagò a caro prezzo.

"Avevo 19 anni e ho avuto la stupida idea di comprarmi una macchina con il bonus della presenza in Champions. Così sono andato con la mia macchina nuova, Wise mi vide in corridoio e mi prese per il collo davanti a tutti: 'Chi ti credi di essere? Prendi quella macchina e riportala subito indietro'".

A lezione da Wise, che costrinse il giovane Terry ad abbassare le ali per evitare di montarsi la testa. Un’entrata a gamba tesa anche nella sua vita privata. E’ stato una sorta di tutor nel primo periodo londinese. "Mi ha fatto riportare indietro la macchina e ci ho perso dei soldi. Poi mi ha portato in giro a cercare una casa, mi ha consigliato di comprarne una ed è stata un'ottima idea".

Terry non la prese bene, poi con il passare del tempo ha capito il valore e l’importanza di quel gesto. Lui che negli anni ha ereditato la fascia da Wise e il ruolo di leader nello spogliatoio. "All'epoca mi sono vergognato, ma è la cosa migliore che potesse accadermi. Quindi lo ringrazio per tutto l'aiuto che ci ha dato, soprattutto quando si trattava di guidare i giovani. Dennis non si occupava soltanto dei calciatori della prima squadra, ma anche ai ragazzi più piccoli".

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