Storie
dell’altro mondo e anche di un altro calcio. Quello dei social e delle trovate
pubblicitarie, delle idee bizzarre e delle lingue biforcute. L’iniziativa
rimbalza su Instagram e nel giro di poche ore fa il giro del globo. Siamo in
Argentina, il protagonista è un calciatore con un trascorso con la maglia del
Boca Juniors. Attualmente ha due ambizioni: trovare squadra (è svincolato) e
somigliare a un rettile. Dall’idea iniziale è cominciata una vera e propria
metamorfosi fisica. Una cosa davvero da non credere.
Si tratta di Oscar Junior Benitez, 29 anni e una fantasia da vendere. Come fare per
realizzare il suo sogno? Operarsi alla lingua. Tutti i vari step sono stati documentati
dal suo profilo Instagram dove ha postato la fase pre-intervento e poi le foto
con tutti i vari cambiamenti. Immagini non adatte ai deboli di cuore, come
riporta l’agenzia Sintesis13 sui social.
Un
cambiamento a dir poco scioccante che ha creato una sorta di soggezione tra i
follower che hanno poi commentato. Tra l’altro, è un’operazione vietata in
paesi come l’Australia e gli Stati Uniti perché le conseguenze potrebbero
essere davvero importanti: dai danni ai nervi, sino ai problemi permanenti alla
respirazione. Insomma, certamente non un intervento di routine da fare in poche
minuti.
E’ scoppiata
l’ironia sui social, in tanti hanno attaccato pesantemente il calciatore
argentino per aver dato spazio a questa idea bizzarra e di non curarsi più
della sua carriera. “Ma era davvero così
necessario? Non è una cosa funzionale, ormai si fanno le cose solo per apparire”.
Tra i commenti più pungenti, c’è anche chi è andato giù duro, utilizzando
toni più forti: “Non era importante
condividere questa sua esperienza sui social, forse certe gente non ha proprio
la testa e avrebbe bisogno di uno psichiatra”.
Insomma, non
sono stati affatto teneri con Oscar Junior Benitez, che ci ha mostrato le varie
fasi del suo intervento, con tanto di risultato finale: la lingua biforcuta. L’operazione
oltre a presentare dei rischi, ha un costo certamente elevato, ma non ha proprio badato a spese.
di
Mario Lorenzo Passiatore