Urbano
Cairo e il nuovo calciomercato con la “variante” araba che è entrata a gamba
tesa nel nostro campionato. L’operazione Milinkovic Savic, l’offerta super
allettante a Paul Pogba e una serie di sondaggi degli intermediari che portano
sul tavolo degli agenti offerte faraoniche e difficilmente declinabili.
Il
presidente del Torino, durante la presentazione dei palinsesti di La7, ha
affrontato il tema del momento: il mercato e le offerte dall’Arabia Saudita,
provando a snocciolare (da presidente e imprenditore) anche gli aspetti
positivi di queste operazioni.
"Chi investe
nel calcio, quindi chi è portatore di investimenti, anche a livelli veramente
stratosferici, inietta nel calcio risorse che possono essere poi investite per
sviluppare il prodotto nel proprio paese. Se c'è un giocatore che da una squadra
va in Arabia Saudita e l'Arabia Saudita paga cifre importanti per acquistarlo,
questi sono capitali che entrano, per esempio in Italia, e possono essere
investiti.
Cairo poi
ha fatto riferimento ai precedenti degli ultimi anni con le operazioni del
mercato cinese e russo. “È chiaro che ci
sono anche delle esagerazioni, che c'erano state pure 10 anni fa in Cina e poi
si sono un pochino calmate. Ad un certo punto mi ricordo che c'erano pure in
Ucraina, con lo Shakhtar Donetsk che prese Lucarelli per delle cifre spaventose,
così come la Russia. Però poi tutto ritorna in livelli più equilibrati. Mi
sembra bene, c'è qualche esagerazione, ma sono immissioni di denaro 'fresco'
anche per il nostro Paese e per il nostro calcio, che possono essere
positive".
di
Mario Lorenzo Passiatore