La polemica si trascina e va oltre la coppa. E’ stato tra i più critici
dopo la prestazione dei rossoneri a Lerverkusen. Al termine della partita di
Champions League, l’ex calciatore rossonero e attuale talent di Sky Sport, non
ha gradito l’analisi del tecnico Paulo Fonseca che si era complimentato con i
suoi per quanto fatto vedere in campo, attribuendo una parte di responsabilità
al direttore di gara per alcune decisioni dubbie.
Boban aveva già manifestato il suo pensiero, opposto e contrario a quello dell’allenatore, una serie di esternazioni che
hanno fatto parecchio rumore nelle ore successive. Così Zvone è tornato sull’argomento
a Radio Deejay, rincarando addirittura la dose, rispetto all’ultima disamina
post Champions.
“Il Milan non c'entra nulla con la proprietà. Se
tifi Milan, ami il Milan, lo ami e basta. Capisco che alle persone non
piacciano i pensieri imposti, ma io non impongo: dico la mia. Magari non avrò
ragione e quando non avrò ragione lo dirò. Ma devo dire quel che penso, anche
per il bene del Milan. Ma non sono io a muovere i fili, dico la mia come tutti.
Anche la gente che vede le partite, nove volte su dieci la pensa alla stessa
maniera. C'è stato un problema perché io ho detto che il Milan per un'ora non ha
giocato bene contro il Bayer Leverkusen: chi dice che ha giocato bene non
capisce nulla di calcio. Se questo è il problema cosa ci posso fare?".
Il rapporto tra il Milan e Boban si era concluso nel marzo del 2020 per via di continua divergenze con l'allora amministratore delegato Ivan Gazidis che optò per il licenziamento per giusta causa con effetto immediato. Boban a distanza di un anno ha ottenuto il risarcimento dal club per non aver mai violato gli obblighi contrattuali e di riservatezza contemplati dagli accordi.
di
Mario Lorenzo Passiatore