Due settimane dopo Franz Beckenbauer muore un altro protagonista della storica semifinale tra Italia e Germania del Mondiale in Messico, Gigi Riva, il più prolifico marcatore della storia della Nazionale italiana. È stato uomo simbolo del Cagliari campione d’Italia nel 1970 e Campione D’Europa con gli Azzurri nel 1968.
Innumerevoli i ricordi per la scomparsa dell’attaccante, tra cui quello su Twitter di Marco Tardelli: “Sei sempre stato il mio mito, come calciatore e come uomo. Ho imparato a giocare di sinistro perché volevo somigliarti, ma non ci sono riuscito. Ciao Gigi.” Claudio Ranieri, attuale tecnico del Cagliari, lo ha ricordato così. "Il calciatore lo hanno conosciuto tutti, io ho avuto il privilegio di apprezzare anche la persona: un uomo tutto d'un pezzo, serio e leale come pochi .”
"Per chi ha avuto il privilegio di giocarci assieme, ma anche per noi della generazione successiva era considerato un mito, un esempio. Sarà sempre ricordato e sarà sempre con noi. Ricordo che al Mondiale del '94 mi feci male, mi operarono al ginocchio, e passammo molti pomeriggi insieme a vedere l'allenamento. Lui aveva sempre una parola buona per chi ne aveva bisogno, lo faceva con la sua pacatezza, la sua signorilità. Un uomo straordinario!” è il ricordo di Franco Baresi.
Gigi Riva ha sempre lavorato pensando di far star bene gli altri prima che se stesso - ha aggiunto il commissario tecnico Luciano Spalletti - E' stato un supereroe silenzioso e discreto. Per una persona così taciturna più bel soprannome non poteva esserci: Rombo di tuono! Perché il suo calcio e la sua forza morale sapevano comunicare più di mille parole!"
di
Lorenzo Di Lauro