Calcio Totale Racconta
Baresi: “Liedholm unico, Sacchi aveva una dote, Capello meno rivoluzionario ma…”
19/10/2024
di Mario Lorenzo Passiatore
Lo storico capitano dei rossoneri ha raccontato la sua esperienza all’interno dello spogliatoio con i tre tecnici più rappresentativi. “Sacchi riuscì a coinvolgere tutti con la sua idea di calcio…”
Una vita al Milan e per il Milan. Sempre con la stessa maglia, quasi come una seconda pelle dalle giovanili fino alla prima squadra. Ha vinto e rivinto tutto con i rossoneri, una bacheca talmente internazionale che conserva ben tre Coppe dei Campioni. E’ considerato uno dei difensore più forti della storia e tra i più iconici per il club.
Ha avuto la fortuna di vivere più ere e di conoscere i vari cicli berlusconiani segnati da tre allenatori che hanno vinto in maniera brillante e divertente. Tre tecnici diversi nel modo di approcciare, lavorare e comunicare, ma accomunati da un unico denominatore: la vittoria. Così Baresi ha tracciato il profilo delle sue guide tecniche attraverso un’interessante intervista rilasciata a Sport Week.
"Da ragazzino ho avuto maestri come Annovazzi, Galbiati, Zagatti. Poi, per 15 anni su 20, in prima squadra Liedholm, Sacchi e Capello. Liedholm era unico: ironico, grande personalità, ti lasciava lo spazio giusto perché tu potessi lavorare sereno. Mi fece esordire a Verona nel ’78 dicendomi: ‘Vai e gioca come sai’. Voleva significare che avrei dovuto giocare com’ero abituato nelle giovanili, ma non era esattamente la stessa cosa.
Il Milan di Sacchi era giovane, curioso e spregiudicato, e lui riuscì a coinvolgerci nella sua idea di calcio. Tutti noi avevamo vinto poco o nulla, quindi eravamo disponibili a imparare qualcosa di nuovo. Il primo allenamento fu subito molto intenso: alla fine eravamo stanchi e consapevoli che qualcosa stava cambiando, ma in meglio. Capello trovò invece una squadra matura, fu più gestore che rivoluzionario".
di Mario Lorenzo Passiatore