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Argentina, Messi scaccia la paura e Aimar scoppia in lacrime - [LE FOTO]
26/11/2022
di Mario Lorenzo Passiatore
L’allenatore in seconda dell’Albiceleste, nonché ex calciatore della nazionale, non è riuscito a trattenere l’emozione dopo il gol di Leo Messi che ha ridato vigore a tutto l’ambiente. Una lotta con il cronometro più che con gli avversari, alla fine Enzo Fernandez è riuscito a chiudere un match davvero particolare, nella settimana in cui è stato ricordato Diego Armando Maradona, a due anni dalla sua scomparsa
Per capire il momento dell’Argentina, era sufficiente guardare il volto dei calciatori dell’Albiceleste al termine dalla prima frazione di gioco contro il Messico. Paura, pressione e senso di smarrimento. Un mix di emozioni che si mischiavano con il terrore di cadere nel vuoto. Dopo il ko brutale con l’Arabia Saudita, quella strana sensazione di andare a casa davvero troppo presto.
E allora al minuto 64 è salito in cattedra chi, se non lui, Leo Messi che con la sua conclusione ha spazzato via un mare di dubbi. Niente psicodrammi, almeno per ora, Leo fa gol, gela il Messico e risveglia i suoi tifosi, impauriti dal cronometro più che dalle giocate della squadra del Tata Martino.
Subito dopo il gol, l’occhio della camera è caduto in panchina, direzione Scaloni, ma non solo. Pablito Aimar, "El Payaso", l’uomo delle giocate impossibili da calciatore e ora allenatore in seconda. Pescato con le mani sul volto: lacrime, tanta pressione e tensione emotiva dilagante. Pallido in volto, ma speranzoso, un grosso sospiro di sollievo perché la situazione rischiava di diventare pesantissima con il passare dei minuti.
Nella foto - sequenza, Scaloni sembra quasi tranquillizzarlo, gli sussurra qualcosa, rigorosamente con la mano davanti alla bocca. Aimar, è stato l’idolo di Messi, uno dei calciatori a cui si è ispirato da bambino, il legame fra i due è diventato ancora più forte con l’esperienza in nazionale.
Al minuto 87 ha chiuso i conti Enzo Fernandez, per buona pace dello staff argentino che, almeno per questa notte, andrà a letto con meno pensieri. E la consapevolezza di dover giocare la gara con la Polonia con la stessa energia del secondo tempo per poter staccare il pass per gli ottavi di finale.
di Mario Lorenzo Passiatore