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Zazzaroni vs detrattori: “Per dieci mesi mi hanno frantumato i cabasisi sulla Juve di Allegri e ora...”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Dal web

Pubblicato il 13/06/2024

Il direttore del Corriere dello Sport è tornato a parlare di Max Allegri e del repentino cambio di marcia della società, pronta ad attuare un vero e proprio stravolgimento dell’organico. “Sostenevano che la Juve fosse da scudetto e ora i dirigenti cosa stanno facendo?”

La Juve è pronta a mettere in atto una vera e proprio rivoluzione concettuale e a cambiare buona parte della rosa. Ieri l’ufficialità di Thiago Motta ha aperto ufficialmente il nuovo ciclo per i prossimi tre anni. Il tecnico italo-brasiliano ha chiesto diversi giocatori per plasmare la squadra secondo le sue idee. Ruolo chiave resta il centrocampo con almeno due innesti importanti: da Douglas Luiz a Koopmeiners, passando poi per difesa e attacco.

 Giuntoli è al lavoro per chiudere prima del ritiro almeno due operazioni importanti. In queste ore ha parlato Ivan Zazzaroni, il direttore del Corriere dello Sport ha provato ad analizzare il momento attaccando, neanche in maniera troppo velata, i suoi detrattori.

"Per dieci mesi mi hanno frantumato i cabasisi sostenendo che la Juve di Allegri fosse da scudetto. Nonostante in estate avesse acquistato soltanto Weah Jr e richiamato Cambiaso, prima di perdere Pogba e Fagioli, uno per doping e l'altro per scommesse. Ora da Bologna arriva Thiago Motta, e che fa? Per avviare il nuovo ciclo ne cambia - o chiede di cambiarne - cinque o sei”.

Poi ha rincarato la dose tornando sulle vecchie polemiche dei suoi colleghi giornalisti, spezzando infine una lancia a favore di Thiago Motta. "Ma come? E la Juve da scudetto di Max? Rottamata, almeno nelle intenzioni. Di Lorenzo, Calafiori per Gatti, Douglas Luiz per Locatelli, con Greenwood e Koopmeiners, e possibilmente Zirkzee, tanto caro a Thiago. Bravissimo Thiago Motta, è così che si fa: l'allenatore ambizioso deve incidere sulla costruzione della squadra, se sta a guardare e tace prima o poi la paga".

di Mario Lorenzo Passiatore

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